Informazione – International Edition
Balfour, il ruolo italiano
Un episodio poco conosciuto nella storia del sionismo e degli eventi che portarono alla nascita dello Stato d’Israele: nella rubrica Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition la ripresa dell’articolo firmato dallo storico Ofir Haivry per il portale americano Mosaic che racconta l’essenziale ruolo svolto da rappresentanti italiani prima e dopo la dichiarazione Balfour.
Nel maggio 1917 “Sonnino fece preparare una lettera formale dove spiegava che, pur non potendo come ministro degli Esteri esprimersi in modo definitivo sul merito di un piano che coinvolgeva tutti gli alleati in guerra, parlando in modo generale non si opponeva alla legittimità delle rivendicazioni degli ebrei sulla propria terra ancestrale. Questo documento fu il primo riconoscimento in assoluto delle richieste nazionali ebraiche da parte di una potenza europea, e precisamente l’apertura che i sionisti avevano a lungo ricercato”, spiega lo studioso, che aggiunge come grazie al risultato ottenuto nella missione a Roma riuscirono a incassare un documento simile anche a Parigi. “Le lettere italiane e francesi non furono rese pubbliche. Invece, al momento del suo ritorno a Londra, Sokolow le presentò al ministero degli Esteri britannico come prova dell’appoggio degli alleati per l’iniziativa britannica che stava ponderando Lord Balfour. Il 2 novembre successivo, Balfour firmò la famosa lettera pubblica in cui dichiarava il supporto del governo di Sua Maestà per un focolaio ebraico in Palestina”.
Nell’edizione dedicata al pubblico internazionale si dà conto anche della visita del primo ministro Giuseppe Conte alla sinagoga di Roma e del suo incontro con i leader ebraici che hanno tra l’altro denunciato la crescita di antisemitismo e odio nella società. Sempre a Roma negli scorsi giorni sono state apposte nuovamente le Pietre d’inciampo che erano state rubate alcune settimane fa, per mano dell’artista Gunter Demnig ideartore dell’opera di Memoria diffusa in ricordo le vittime della persecuzione e dello sterminio in decine di città d’Europa (a firmare la traduzione Simone Simonazzi e Rachele Ferin, studenti della Scuola Traduttori e interpreti di Trieste che stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane). Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la visita ufficiale in Germania ha visitato il Memoriale della Shoah di Berlino, ricordando come man mano che il tempo passa i luoghi di Memoria diventino sempre più importanti per ricordare quanto avvenuto.
Riflette sulla Memoria, sul suo significato attuale e sul ruolo dei mezzi di comunicazione anche lo storico Gadi Luzzatto Voghera nella sezione Bechol Lashon, questa settimana in lingua spagnola:” Un’intera organizzazione complessa, che coinvolge associazioni, realtà cittadine e su su fino alla presidenza del consiglio si muove per promuovere un evento come “Run for Mem” (Torino, 27 gennaio prossimo). Una gara podistica non competitiva alla sua terza edizione che sulla falsariga del ricordo della Shoah intende trasmettere il valore positivo, aggregante e profondamente umano dell’attività sportiva, contro ogni discriminazione o forma di razzismo – scrive il direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – Ma i media sembrano poco interessati all’argomento, relegato in brevi trafiletti nelle rassegne stampa. Negli stessi giorni uno o più individui che si definiscono tifosi della Roma appiccicano qua e là nella notte, nascondendosi come topi vergognosi (con tutto il rispetto per i topi), dei manifestini antisemiti che svillaneggiano squadre di calcio e nazioni, e d’incanto si guadagnano le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali. Decisamente c’è qualcosa di sbagliato nel mondo della comunicazione” (a tradurre Anna Zanette).
Infine, nel suo appuntamento con Double Life, Daniela Fubini racconta l’odierna festa ebraica di Tu Bishvat, il Capodanno degli Alberi, e si chiede se invece della calorica frutta secca, non sarebbe forse più logico festeggiare con una bella scorpacciata di verdura.
Rt
(21 gennaio 2019)