Memoria…

Il formulario della preghiera ebraica del mattino – shachrit – del rito sefardita riporta nella parte conclusiva un testo contenente il richiamo a dieci elementi del racconto della Torà e dei Comandamenti che, secondo il parere di autorevoli Maestri, devono essere ricordati quotidianamente: 1) Ricordare la liberazione dei figli d’Israele dalla schiavitù in Egitto, compiuta dal Signore con miracoli ed azioni straordinarie. 2) Ricordare il giorno del Sabato, come segno di riconoscimento dell’opera di D.O nella creazione, santificarlo con il riposo dai lavori proibiti e con le azioni che lo distinguono in positivo da tutti gli altri giorni. 3) Ricordare il nutrimento della manna, con la quale D.O ha procurato cibo e sostentamento per quarant’anni ai figli d’Israele nel deserto. 4) Ricordare l’aggressione subita da Israele da parte della tribù di Amalek, un attacco vile, perché rivolto contro la parte più debole del popolo, violento e del tutto immotivato, divenuto per questo simbolo dei nemici che in ogni tempo cercano la nostra distruzione. 5) Ricordare l’evento del Monte Sinai, il Patto con l’Eterno e l’ascolto delle Dieci Parole – Haseret Ha-Dibberot. 6) Ricordare gli episodi nei quale i figli d’Israele suscitarono l’ira del Signore, in particolare l’idolatria del “vitello d’oro”. 7) Ricordare la trama ordita da Balak re di Moav e dallo “stregone” Bil’am per colpire i figli d’Israele e indurli in gravi trasgressioni. 8) Ricordare come persino Miriam, l’affezionata sorella di Mosè, per quanto dotata di spirito profetico e ispirata da nobili sentimenti, fosse caduta nella colpa della maldicenza contro lo stesso Mosè e fosse stata per questo punita dal Signore, per ribadire la gravità di questo tipo di colpe commesse con la parola. 9) Ricordare che i successi ottenuti da Israele vanno ascritti all’aiuto del Signore e non considerati come frutto della propria forza. 10) Ricordare la Città di Gerusalemme, le colpe, religiose, morali e sociali che portarono alla distruzione del primo e del secondo Santuario e conservare intangibile la speranza della sua ricostruzione con la venuta del Messia. Un impegno della memoria, complesso e articolato che coinvolge il pensiero, la coscienza, l’azione e la parola. Una memoria che ci parla dell’uomo e di D.O, che ci ricorda eventi straordinari ma non ci risparmia il ricordo delle colpe commesse, ci richiama ferite mai richiuse e ci apre con speranza al futuro. Una memoria che ci parla e ci sollecita nel quotidiano e non si lascia mai delimitare da “giornate della Memoria”.

Giuseppe Momigliano