Liliana Segre: “Mi inchino
a chi scelse di resistere”

Luigi Vacchini era un vigile milanese. “Non sapeva frenare lo sdegno ogniqualvolta conosceva atti di ingiustizia”, racconterà chi l’aveva conosciuto. Di idee socialiste, Vacchini, decorato per il valore dimostrato nella Prima guerra mondiale, fece una scelta: a 60 anni di fronte all’ingiustizia nazifascista scelse la Resistenza. Fu tradito da un vicino di casa, un delatore, che lo denunciò. Il Primo marzo del 1944 venne arrestato dalla brigata Mutti per poi essere torturato e picchiato e poi deportato in Austria. Sarà assassinato ad Ebensee per aver avuto il coraggio di scegliere. Una pietra d’inciampo, posta davanti al Comando dei Vigili Urbani in Piazza Beccaria a Milano – il luogo di lavoro di Vacchini -, ne ricorda ora l’eroismo. “Io che sono stata vittima del genocidio, che ho perso la mia famiglia nella Shoah, mi inchino verso chi ha fatto la scelta, per me loro sono degli eroi”, ha sottolineato la senatrice Liliana Segre, al termine della cerimonia della posa della pietra, apposta dall’artista tedesco Gunter Demnig. “Abbiamo posizionato queste pietre in 27 paese. Sono oltre 70mila e il nostro lavoro di memoria continua”, ha sottolineato l’artista davanti a una sala stracolma. Gli applausi sono stati tutti per Liliana Segre con un momento di commozione quando due giovani di un istituto milanese le hanno consegnato una lettera. “Lei è una donna fantastica”, le parole di uno dei ragazzi mentre la compagna, con la voce rotta dall’emozione, ha aggiunto “Le promettiamo che non riaccadrà mai più”. Presente alla cerimonia il nipote di Vacchini, Fabio, che ha ringraziato tutti coloro che si sono occupati di ricostruire la storia del nonno. “Una figura – ha sottolinea il vicesindaco Anna Scavuzzo durante la cerimonia al fianco del comandante della Polizia locale Marco Ciacci– che come altri ha dato il proprio contributo per opporsi a un clima in cui i valori in cui oggi ci riconosciamo veniva violato”.