Mattarella: “Teorie antisemite
serve contrasto deciso”

rassegnaDal Quirinale, come riportano i maggiori quotidiani italiani, arriva un monito chiaro contro l’antisemitismo. “La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione”, ha dichiarato il Capo dello Stato Mattarella in occasione della cerimonia ufficiale per il Giorno della Memoria organizzata al Colle. Il Presidente si è detto preoccupato per l’aumento dell’antisemitismo: l’odio contro gli ebrei, ha ricordato Mattarella, “alberga come un virus micidiale nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nei buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare appena se ne ripresentino le condizioni”. “Quando il benessere dei popoli o gli interessi delle maggioranze si fanno coincidere con la negazione dei diverso, la storia spalanca le porte alle più immani tragedie”, il monito del Presidente, richiamato da La Stampa. Le parole di Mattarella sono inoltre suonate come un chiaro riferimento al caso del senatore Cinque Stelle Lannutti, sottolinea il Corriere. Il quotidiano ricorda come “l’Unione delle comunità ebraiche italiane, rappresentata al Quirinale dalla presidente Noemi Di Segni, ha voluto sottolineare l’apprezzamento per il discorso e l’impegno di Mattarella condividendo con la comunità ebraica di Roma la decisione di formalizzare alla Digos, proprio nella giornata di ieri, la denuncia contro il senatore grillino”. Un’azione, riporta ancora il Corriere annunciata sui social “dalla presidente degli ebrei romani, Ruth Dureghello”. Rispetto alla cerimonia al Quirinale, Repubblica sottolinea come la presidente UCEI Di Segni e la vicepresidente del Memoriale della Shoah di Milano Milena Santerini (il cui discorso compare oggi su Avvenire) abbiano ricordato il ruolo delle donne nella Memoria della Shoah: e a dare la propria testimonianza, Edith Bruck, sopravvissuta all’orrore così come i Testimoni Sami Modiano, Gilberto Salmoni e Piero Terracina, presenti alla cerimonia.

Ladany, correre a Torino e non dimenticare. “È importante partecipare in molti. Per ricordare che ogni passo è molto più di un semplice movimento muscolare. E una conquista di cui ho sperimentato con sofferenza l’inestimabile valore”, l’appello per la Run for Mem a Torino di Shaul Ladany, sopravvissuta alla Shoah e all’attacco terroristico di Monaco ’82. Ladany, come nelle edizioni precedenti, sarà infatti il testimonial della corsa della Memoria che partirà venerdì da piazza Madama alle 11.15. “La prima tappa sarà davanti alla Sinagoga di piazzetta Primo Levi, centro della vita ebraica torinese di oggi”, spiega Giulio Disegni, vicepresidente dell’Ucei, a La Stampa Torino.

La didattica della Shoah in Parlamento. In queste ore prende il via alla Camera il convegno “La didattica della Shoah”, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Miur. “Nel corso dell’evento – riporta Avvenire – è prevista la presentazione del Portale nazionale delle buone pratiche, dove saranno pubblicate, per la loro divulgazione, le buone pratiche nazionali per l’educazione alla Shoah nelle scuole. All’interno del medesimo Portale verranno condivisi materiali didattici utili al corpo docenti, alle studentesse e agli studenti”. Il quotidiano cattolico propone anche una riflessione del vicepresidente del Csm David Ermini sul significato della Memoria all’interno della magistratura italiana.

L’Italia e la persecuzione. Tante le testimonianze raccolte sui quotidiani legate al ruolo italiano nella persecuzione ebraica. “Soltanto due settimane fa, grazie alle ricerche della studiosa Annalisa Capristo, ho ricevuto questo foglio: il decreto di licenziamento di nonno Elia, firmato dal re d’Italia e imperatore d’Etiopia Vittorio Emanuele III, lo stesso monarca che firmò le leggi razziali”, ricorda a Repubblica Roma il rabbino capo della Capitale rav Riccardo Di Segni. Sul dorso milanese di Repubblica, la storia di Ester Misul, la cui famiglia in fuga fu tradita da un delatore e imprigionata nel campo di transito Bolzano. Sul Venerdì invece spazio alla Memoria del genocidio dei Rom e Sinti, Porajmos.

Iran, minaccia per tutti. “L’Iran di oggi non è soltanto un Paese che nega i diritti dell’individuo in nome di Dio, ma anche uno Stato che erge a proprio vessillo tre supreme missioni: divenire la suprema autorità islamica a livello mondiale, imporre la propria influenza su un’area che va da Occidente all’Eufrate, e dotarsi di armi nucleari come strumento per condurre questa sua guerra di religione”. Lo spiega sulle colonne del Messaggero l’ambasciatore d’Israele Ofer Sachs, parlando di come l’Iran sia una minaccia per Israele così come per tutto il mondo democratico.

Una Bibbia al Meis. Giulio Prigioni, già ambasciatore italiano in Lituania e Bielorussia, ha voluto contribuire alla collezione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e alla preparazione della mostra “Il Rinascimento parla ebraico”, che verrà allestita quest’anno, donando la Bibbia di Mosheh da Castellazzo, un codice illustrato, eseguito probabilmente a Venezia negli anni Venti del Cinquecento, racconta il Corriere Bologna.

Segnalibro. Torna in libreria L’enigma di Finkler (La Nave di Teseo) di Howard Jacobson, intervistato oggi da Repubblica. “Io non sono un ebreo religioso, non vado in sinagoga, non mangio kosher, ma parlo di Jewishness tutto il tempo. Sono attratto dall’essenza intellettuale ebraica, dalla sua tenacia discorsiva, dalla natura dialettica dell’ebraicità”, afferma Jacobson. Di libri, scrittori e delle anime di Israele parla invece Liberi tutti, inserto del Corriere, dedicato ai diversi volti del paese:” Questa terra raggruppa tante subculture in pochi metri quadrati”, le parole dello scrittore Etgar Keret.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked