La lezione della Memoria
Il tema della Memoria e dell’antisemitismo in primo piano sui quotidiani italiani. “La Shoah rappresenta una tragedia incommensurabile, per l’Italia il Giorno della Memoria non può non essere una giornata di rimorso collettivo”, le parole pronunciate allo Yad Vashem di Gerusalemme dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e riportate oggi da Corriere e Messaggero. I due quotidiani richiamano il colloquio tra la presidente del Senato Elisabetta Casellati e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “L’antisemitismo – ha dichiarato Casellatti, ringraziando la senatrice Liliana Segre per il suo insegnamento – è tutt’ora un mostro che si nutre di pregiudizi velenosi e di falsificazioni presentate come verità. Va respinto sempre e comunque”. Troppa rilevanza invece data dai media a un gruppo di estremisti di destra polacchi che fuori da Auschwitz cercavano di attirare l’attenzione berciando slogan nazionalisti. “In principio era il verbo, ma quando il verbo si è trovato fra gli uomini è emerso che può anche distruggere”, ha chiosato a fine giornata il direttore del Museo di Auschwitz Piotr Cywinski, mettendo in guardia dalle parole d’odio che anche oggi, soprattutto attraverso internet, “avvelenano l’immaginazione e frastornano le coscienze” (La Stampa).
Torino non dimentica. Oltre 2500 persone hanno partecipato alla Run for Mem, la corsa per la Memoria organizzata ieri a Torino dall’UCEI in collaborazione con la Comunità ebraica torinese (La Stampa Torino). Sempre nel capoluogo piemontese, poche ore dopo almeno 1500 persone hanno preso parte a una fiaccolata promossa dall’Associazione Nessun uomo è un’isola e dal Museo Le Nuove per ricordare le vite spezzate dal nazifascismo (La Stampa Torino). In queste ore invece, saranno in 4.000 gli studenti degli istituti superiori di Torino e della provincia che parteciperanno all’appuntamento al Palaruffini “A futura memoria!”, dedicato alla vergogna delle leggi razziste (Repubblica Torino).
L’Italia non dimentica. Le iniziative del 27 gennaio hanno visto tutto il paese coinvolto nel ricordo come raccontano le cronache locali dei giornali di oggi. “Il racconto diretto di chi ha vissuto la Shoah va trasmesso alle generazioni futuri”, il messaggio da Roma del sindaco Virginia Raggi, riportato dal Corriere Roma che ricorda le parole del governatore del Lazio Nicola Zingaretti secondo cui è necessario lottare attivamente “contro la discriminazione, l’intolleranza e la paura del diverso” e della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello per cui bisogna promuovere azioni educative contro l’odio che tocchino più ambiti, dai social agli stadi. Da Genova il presidente della Comunità ebraica Ariel Dello Strologo, in un’ampia intervista pubblicata dal dorso locale della Repubblica, denuncia il problema del complottismo antisemita richiamando il caso Lannutti (il senatore cerca oggi inutilmente di giustificarsi su La Verità in un’intervista cucita apposta per scusarlo) e sottolinea come “nelle scuole della Shoah se ne parla, ne parlano i mezzi di comunicazione, gli ultimi testimoni raccontano. Non si può dire che, specialmente i più giovani, non sappiano. Eppure la gente è sempre più disponibile a queste teorie e a questi sospetti, il che è assai preoccupante”. Un monito che arriva anche da Milano, dal presidente del Memoriale della Shoah: “Sono nato a Lugano nel ’44, la mia famiglia fu accolta in Svizzera, godendo di una fortuna che non toccò per esempio a Liliana Segre. – ricorda Jarach a Repubblica – Com’è noto lei non fu accolta, la Svizzera rimase indifferente. Al di là delle opinioni politiche, lo stesso discorso vale per i migranti. E in questo caso gli indifferenti siamo noi, che con troppa indulgenza tolleriamo sparate e slogan pericolosi. All’inizio hanno l’aria di battute innocue, qui spieghiamo bene che cosa possono diventare”. A Firenze, una corona d’alloro è stata posta al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella per ricordare i 300 ebrei deportati a Auschwitz, presenti il sindaco Nardella e i vertici della comunità ebraica locale. La presidente della Comunità fiorentina Daniela Misul, riporta Repubblica Firenze, ha criticato invece la scelta del sindaco di destra e del Consiglio comunale di Siena di accorpare in un’unica data il ricordo della Shoah e delle Foibe: “Il Giorno della Memoria non è una cerimonia degli ebrei, un generico anniversario in cui tutte le tragedie sono equivalenti. L’unicità della Shoah sta nel disegno di discriminare, perseguitare, annientare, torturare, uccidere, cancellare metodicamente chi era diverso”. Molte le iniziative in sinagoga a Bologna, dove oggi alle 16 verrà presentato il volume “Barbarie sotto le Torri” di Lucio Pardo, e nel Museo ebraico dove è allestita fino al 10 marzo la mostra “1938. La storia” (Repubblica Bologna).
Segnalibro. Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo recensisce il libro Qual’è la via del vento (E/) di Daniela Dawan, libro-documento sulle vicende dell’ebraismo libico. “L’autrice affronta la complessità degli eventi: chi sono gli ebrei italiani che in tanti vivono In Libia, e partecipano alla nascita di un Paese che sta per essere moderno, ricco e che potrebbe cambiare l’Africa? Chi sono i libici che rischiano e aiutano, le suore che proteggono le loro scolare ebree, le autorità del mondo che ci sono e non ci sono, e quelle italiane, che intendono fare tutto il possibile, ma non sembrano sapere con certezza se c’è e dove passa un confine fra italiani ebrei e non ebrei?”. Sulla prima del Corriere Alessandro D’Avenia racconta del “Taccuino di Bor, l’unica raccolta di poesie sopravvissuta all’Olocausto ed è il dialogo tra un marito e una moglie”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked