Padova – L’orrore nella quotidianità
“Nessuno disse nulla”. L’orrore e i silenzi della Shoah sono stati al centro dello spettacolo, tra teatro e musica, tenutosi ieri sera al Teatro Verdi di Padova, promosso assieme all’amministrazione cittadina. Assieme al rabbino capo rav Adolfo Locci e ai Shirè Miqdash, la formazione musicale di cui è il fondatore, ad esibirsi sono stati anche i maestri e gli allievi del Conservatorio Pollini, con la direzione artistica di Salvatore Baronilli. La scelta dei testi e la regia teatrale sono stati invece curati da Daniele Nigris, della locale Università degli studi. A introdurre la serata anche il presidente della Comunità ebraica locale Gianni Parenzo.
Un percorso, quello proposto, che andava dalle Leggi razziste promulgate dal fascismo nel ’38 allo sterminio, con la recitazione di brani, tra gli altri, di Levi, Celan, Sahl, Wieseltier a fondersi con musiche klezmer e canti della tradizione liturgica ebraica.
“In questo percorso ho portato qualcosa di autobiografico, essendo nipote di deportati politici che trovarono la morte nei lager nazisti. Il tema della discriminazione è quindi da tempo non solo parte dei miei studi, ma della mia vita” sottolinea Nigris.
“Ci sono cose dette e stradette sulla Memoria, una retorica che non mi piace. Il tentativo – spiega il professore – è stato quello di far vedere l’orrore a partire dalla quotidianità. Rendere il più possibile l’idea di cosa significhi passare dall’essere cittadini a pieno titolo di una nazione a cittadini con la stella gialla”.
A fare gli onori di casa Emanuele Cattozzo, coordinatore del Teatro Verdi. “È stata una serata emozionante, con altissimo livello di canti e riflessione. Si vede che c’è stata un’attenta scelta dei pezzi, tutti garbati e profondi. Uno spettacolo – commenta – che è stato fatto con il cuore”.
(30 gennaio 2019)