L’associazione ebraica: ‘Disabili
protagonisti nello sport’

Milwaukee Brewers v Philadelphia PhilliesDa “disabled list” a “injured list”. Per il baseball americano quello varato nelle scorse ore è un piccolo ma profondo segnale. Assumerà infatti questa seconda denominazione l’elenco degli atleti infortunati periodicamente stilato dalla Major League come segno di rispetto e attenzione nei confronti di chi nella vita convive con delle disabilità ma che non per questo ha alzato bandiera bianca, affermandosi anche nel mondo dello sport. Una decisione storica, raggiunta grazie al lavoro di un gruppo denominato Link 20 facente capo a una organizzazione ebraica, la Ruderman Family Foundation.
“L’espressione ‘Lista disabili’ per giocatori che sono infortunati rinforza la convinzione che le persone con disabilità non siano capaci di praticare sport e di competere. Una percezione errata, da correggere. Come ben sappiamo ci sono molti atleti con disabilità che emergono nei più importanti sport, negli Stati Uniti e nel mondo” si legge in una lettera inviata ai vertici del baseball statunitense da Link20, segnalata dalla Jewish Telegraphic Agency.
Un impegno, quello dell’associazione ebraica, che si è rivelato decisivo per convincere il Commissario della Major League Robert Manfred a intraprendere questa iniziativa.
Nella sua mission, la Ruderman Family Foundation definisce l’inclusione e la reciproca comprensione essenziali per il progresso di una Comunità. “Guidati dai nostri valori ebraici – si legge – ci impegniamo per far progredire il riconoscimento dei disabili nella nostra società, per rafforzare il legame tra Israele ed ebrei americani, per intensificare azioni di filantropia”. Un impegno svolto “in collaborazione con governi, settore privato, società civile”.

(11 febbraio 2019)