Dossier Comics&Jews
I tre grandi eroi della modernità

Schermata 2019-02-13 alle 13.24.48Del Ventunesimo secolo si sa ancora troppo poco, e quel poco che si sa sarebbe forse meglio non saperlo. Ma per quanto riguarda il Ventesimo secolo c’è poco da aggiungere: lo hanno fatto tre ebrei di lingua tedesca. Non c’era ovviamente bisogno di ricorrere allo humor né alla forza narrativa delle vicende disegnate e delle graphic novel per mettere in fila le figure enormi di Karl Marx, Albert Einstein e Sigmund Freud. Ma la psicanalista svizzera Corinne Maier ha pensato ne valesse ancora la pena e ha finito per regalare al grande pubblico una chiave di lettura senza pari, una visione di insieme che consente di comprendere veramente da dove vengono le idee e gli ideali, i processi di trasformazione, gli enzimi della ricerca e della cultura, l’intelligenza capace di cambiare il mondo e la società. Raccontando con l’aiuto della disegnatrice Anne Simon in una maniera semplice e terribilmente divertente i tre grandi terremoti che ci hanno condotto bene o male nella modernità, la Meier mette alla portata di tutti con un garbo e un acume infinito non solo le vite di tre grandi protagonisti della storia umana, ma anche il significato di tre cardini ineludibili come la Relatività, la Lotta sociale ed economica e la Psiche.
Che tutto ciò sia stato regalato al mondo da tre ebrei europei ha un significato? Ci aiuta in qualche modo a comprendere, ad apprezzare meglio la capacità della cultura ebraica e delle metodologie ebraiche di studio di regalare benessere, cultura e grandi ideali a tutta la società. Il lavoro della Maier, oltre a costituire uno spasso gradevolissimo per il lettore di tutti i livelli, ha anche il grande merito di consentire una visione d’insieme di vicende e di ricerche altrimenti troppo grandi per essere abbracciate da un unico sguardo.
Divulgatrice d’eccezione, il New York Times l’ha definita “eroina della controcultura” e la Bbc l’ha inclusa nella lista delle 100 donne più influenti al mondo, la Maier è un personaggio poliedrico e travolgente. Nata a Ginevra e di casa nell’intero mondo della francofonia (oltre al passaporto svizzero ha anche la cittadinanza francese e belga), economista di rilievo, diplomata all’Istituto superiore di studi politici di Parigi, un dottorato in Relazioni internazionali, un Magistero in Economia alla Sorbona, la Meier ha finito per dedicarsi alla psicanalisi e infine a fare la divulgatrice di idee corrosive e provocatorie fino a raggiungere una fama mondiale.
Ma se da un lato dimostra di credere nelle idee forti e tiene ad esprimerle senza mezzi termini, d’altro canto la psicanalista dimostra con il suo lavoro che gli intellettuali non devono mai rinchiudersi in un recinto, non devono rinunciare alla speranza di cambiare il mondo. E che questa speranza può essere coltivata attraverso la capacità di fare divulgazione con ironia e con leggerezza, ma senza mai rinunciare al rigore di una conoscenza effettiva. La sessantina di tavole disegnate che scandiscono ognuno di questi tre ritratti a fumetti non si sa come riesce a bastare per mettere assieme un ritratto serio, un principio di conoscenza dei tre giganti del pensiero novecentesco. E bastano anche per far comprendere a ognuno quanto l’identità ebraica di questi pensatori sia stata in effetti determinante, attraverso strade diverse, per la formazione del loro pensiero.
L’inquadramento storico, la descrizione del carattere e la presentazione delle vicende personali che hanno caratterizzato le tre diverse biografie si spingono fino a portare anche chi ha avuto occasione di studiare Freud, Marx e Einstein a scoprire nuove prospettive e ad aprire nuovi itinerari di conoscenza. “Ho scritto – spiega Corinne Maier – una ventina di libri, saggi, pamphlet, racconti, e non solo queste sceneggiature per realizzare i libri a fumetti di cui parliamo. Scrivo su quello che mi sembra interessante, senza domandarmi chi sarà a leggermi. Alcuni miei libri, come questi a fumetti, hanno avuto molti lettori, altri, soprattutto i saggi, molti di meno. Ma ci sono alcune domande che credo caratterizzino la mia ricerca. Come funziona la società? Come è possibile creare qualcosa di nuovo? Che cosa è la follia e come è possibile che attraverso di essa si possano immaginare mondi differenti? Come si fa a fare la rivoluzione?”.

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(13 febbraio 2019)