…sconforto
L’orrenda aggressione al filosofo Alain Finkelkraut (in quanto ebreo non in quanto intellettuale di «destra») di cui tutti abbiamo visto le immagini mostrano una volta di più quanto sia forte il sentimento antisemita in Europa ed in particolare in Francia. Vecchie pulsioni mai sopite, antisionismo di una sinistra radicale che oggi sta riacquistando consensi elettorali (vedi Corbyn e Melanchòn), antisionismo di matrice islamica, riemergere di una nazionalismo di estrema destra sono tutti attori che contribuiscono a far sentire gli ebrei europei più soli ed insicuri. Naturalmente servirebbe capire bene come tutti questi fattori possono convergere, creando nuove sinergie; servirebbe capire come intervenire a livello culturale e politico. Ma la sensazione è che tutto questo richieda tempi di cui oggi, con un’Europa alle prese con un nuovo rischio recessivo, non si dispone. Lo sconforto è grande. Non si può che rispondere con la frase trita e ritrita: pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.
Davide Assael, ricercatore