“Netanyahu va incriminato”
L’Avvocato Generale dello stato Avichai Mandelblit ha deciso ieri l’incriminazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu per sospetta corruzione e frode.
“Era un Benjamin Netanyahu scuro in volto, teso, allarmato ma determinato a sopravvivere quello che ieri sera alle otto è apparso davanti ai giornalisti. Le indagini che lo assediavano da anni sono arrivate alla fine al dunque” scrive tra gli altri La Stampa.
“Gli analisti – sottolinea il Corriere – cercano di capire quanto la decisione di volerlo incriminare influirà sul voto che potrebbe dare a Netanyahu il quarto mandato consecutivo. Un sondaggio effettuato prima dell’annuncio indica che la maggioranza degli elettori di destra è convinta sia solo un complotto per rimuoverlo”.
Questa l’apertura di Repubblica: “Potrebbe essere una decisione salomonica: il procuratore di Israele incrimina il primo ministro di Israele per corruzione, ma l’udienza di convalida si tiene dopo il 9 aprile. Cioè quando Israele avrà superato le elezioni, e il popolo avrà votato”.
Secondo Fiamma Nirenstein, che ne scrive sul Giornale, “ormai che la macchina giudiziaria è stata avviata, è del tutto realistico pensare che la preminenza del Likud subirà uno shock”.
Fa discutere il “terribili errori del passato” con cui la sindaca di Roma ha commentato la scomparsa di Rosetta Stame, che ha dedicato la sua vita al ricordo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui perse il padre. “Definire ‘errore’ quell’eccidio – si legge sul Corriere – è spaventosamente imperdonabile. Non per giocare con le parole: ma non è un errore, è proprio un orrore”.
Massima allerta intanto per il derby di domani tra Roma e Lazio, con la minaccia antisemita che torna ad affacciarsi. Delle scorse ore la comparsa al Circo Massimo della scritta “Romanista Anna Frank”.
La senatrice ferrarese del Pd Paola Boldrini ha depositato un’interrogazione a risposta urgente per chiedere conto al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli dello stop ai fondi (25 milioni di euro) già messi a bilancio per l’ultimazione del Meis. Prima firmataria dell’atto, segnala Repubblica, la senatrice a vita Liliana Segre.
Selena Ticchi, la militante di estrema destra che indossò a Predappio la maglietta con scritto “Auschwitzland”, dovrà pagare una multa di 9mila euro. Questa la sanzione inflitta dal Tribunale di Forlì. “Ticchi – ricorda Repubblica Bologna – definì una ‘goliardata’ la maglietta nera che imitava il logo della Disney, ma che recava l’immagine dell’ingresso del campo di sterminio in Polonia”.
Presentata ieri a Roma la nuova edizione del libro “Toscanini. La vita, le passioni, la musica” dello storico e saggista Piero Melograni. Una serata, racconta il Messaggero, che è stata caratterizzata dal ricordo del suo impegno antifascista.
Mondo dello spettacolo in lutto per la scomparsa di Andrè Previn, direttore d’orchestra che ha vinto quattro Oscar per le sue colonne sonore. “Previn – spiega il Corriere – era nato a Berlino il 6 aprile 1929 con il nome di Andreas Ludwig Priwin da una famiglia tedesca di discendenza ebraica russa. Nel 1939 dovette fuggire con i genitori dalla Germania nazista e si rifugiò a Los Angeles”.
“C’è un errore di fondo, nelle strategie politiche ed economiche dell’Occidente. La causa di tutti i mali attuali. E si chiama globalizzazione”. Così La Stampa nel dare conto della Relazione sull’operato dell’intelligence, la prima a cura dell’esecutivo gialloverde, all’insegna di una “chiara impronta populista-sovranista”.
Tra i punti toccati nella relazione, segnala La Stampa, “il rischio concreto che in vista delle Europee possano aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti degli stranieri, così come la conflittualità fra antifascisti ed estremisti di destra di cui si segnala un rinnovato ‘dinamismo’, specie nelle periferie urbane” .
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(1 marzo 2019)