L’Italia e il razzismo
Resta ancora significativa l’eco della manifestazione antirazzista di Milano, tra i temi del dibattito politico nelle ore che hanno portato Nicola Zingaretti alla segreteria del Partito democratico. Fa discutere in particolare un post Beppe Grillo, che ieri ha scritto: “Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il paese non voglia confrontarsi con i suoi veri fantasmi”. E così le parole di Grillo, come titola il Corriere, “diventano un caso”.
Per il sindaco Beppe Sala, principale animatore dell’iniziativa di sabato scorso, “ci sono dei cattivi sentimenti che circolano da un po’ e che certe politiche hanno contribuito a sdoganare; un tempo magari c’erano le stesse pulsioni ma il contesto culturale e politico consigliava se non altro prudenza nell’esternarle” (così in una intervista con il Corriere).
Intervistato da La Stampa, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dice: “Una manifestazione pacifica e assolutamente legittima, poi ognuno manifesta per quel che vuole, anche contro un’emergenza razzismo che in Italia non esiste proprio”. Al riguardo l’esponente di governo afferma: “Tutti gli indicatori danno in drastica discesa episodi di questo tipo, lo dicono i numeri e io i numeri li conosco e li posso verificare”.
Ampliando lo sguardo, di temi affini ha parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron nella sua intervista con Fabio Fazio. Come riporta tra gli altri Il Fatto Quotidiano, Macron ha lanciato l’allarme contro il rischio del contagio, il ritorno agli egoismi “e quindi antisemitismo, razzismo, odio”. Mentre il Premier ungherese Viktor Orban, intervistato da Repubblica, questo dice dell’ennesima campagna contro George Soros: “Ogni nazione porta sulle spalle la propria storia come uno zaino, ma quello che c’è dentro è diverso da nazione a nazione. Queste immagini non ricordano a nessuno l’antisemitismo in Ungheria. E noi non vediamo i nostri compatrioti ebrei come ebrei ma come ungheresi”.
In una riflessione pubblicata sul Foglio Giuliano Ferrara contesta la decisione del Premier israeliano Benjamin Netanyahu di aprire ad alcuni gruppi estremisti. “Sono – scrive il fondatore del quotidiano – un fiero nemico del contesto al quale il longevo e discusso primo ministro ha deciso di agganciarsi, nel mondo e in patria, per quanto siano spiegabili le sue ragioni in base alla fiacchezza degli europei e ai cedimenti sempre più inquietanti all’ideologia antisionista in un ambiente nutrito di nuovo antisemitismo o antigiudaismo. Credo che i successi tattici resi possibili da questa spregiudicatezza siano malamente compensati dalla sua fragilità strategica”.
A Betlemme un campo sportivo sarà intitolato a Davide Astori, il capitano della Fiorentina scomparso un anno fa. “Un messaggio di pace, in una terra complessa. Un’iniziativa – si legge sul Corriere – che ha colpito la famiglia Astori”.
Alcuni volantini negazionisti della Shoah sono stati rinvenuti ieri in viale Andrea Doria a Milano. Sull’episodio, segnala il dorso locale del Corriere, indagano Digos e Nucleo informativo dei carabinieri.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(4 Marzo 2019)