Israele-Gaza, torna la calma
dopo l’aggressione di Hamas

rassegnaI residenti del sud di Israele si sono svegliati questa mattina con attorno una calma precaria, dopo una notte in cui oltre 60 razzi sono piovuti nell’area, sparati dalla Striscia di Gaza. L’esercito ha risposto, colpendo diversi obiettivi in territorio palestinese. Attorno alle 22.00 di ieri, Hamas aveva annunciato di aver accettato un accordo egiziano per il cessate il fuoco ma i terroristi nella Striscia hanno continuato a sparare razzi su Israele anche dopo quell’ora. Almeno 30, secondo fonti dell’esercito. Il ministro israeliano della Pubblica sicurezza Gilad Erdan, alla radio dell’esercito, questa mattina ha affermato: “Continueremo ad esigere un prezzo molto alto da Hamas per i suoi attacchi ai cittadini israeliani, ed è per questo che tutte le voci e l’annuncio di un cessate il fuoco non sono corrette”. Diversi quotidiani (Repubblica, La Stampa, Corriere, Giornale) ricordano come l’escalation sia stata innescata dal razzo lanciato ieri all’alba dalla Striscia contro una casa a nord di Tel Aviv: casa praticamente rasa al suolo con sette israeliani feriti nell’attacco. Le nuove violenze nel Sud hanno innescato, riportano i quotidiani italiani, offensive e controffensive tra i politici israeliani in corsa per le elezioni del 9 aprile: Benny Gantz ha accusato il Primo ministro Benjamin Netanyahu di non essere in grado di garantire la calma nell’area, così come ha fatto l’alleato del Premier Naftali Bennett. Su La Stampa l’esperto israeliano di terrorismo Ely Karmon spiega: “L’escalation dura da un anno. Hamas ha cercato di penetrare in tutti i modi nel territorio israeliano: ha lanciato oltre 500 razzi, usato palloni incendiari o carichi di esplosivo, droni”. “Le Forze armate colpiranno con durezza, per più tempo. Ma Netanyahu vuole evitare un’operazione di terra. Potrebbe costargli la vittoria alle elezioni. Nessuno vuole una guerra aperta prima del voto”.

Complottismo anti-Soros e antisemitismo. Stuzzica i bassi istinti di un certo tipo di elettorato la dichiarazione anti-Soros della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha attribuito al filantropo di origine ungherese bersaglio da tempo di violente campagne antisemite l’etichetta di “usuraio”. Un’allusione che gioca sul fuoco pericoloso del peggior complottismo antiebraico, all’origine di molti spietati regimi. A sottolinearlo anche la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni che ha fermamente condannato questa retorica pericolosa. Sui giornali, a parlare della vicenda tra gli altri Il Foglio e da Mattia Feltri nel suo quotidiano Buongiorno sulla Stampa.

Il Golan israeliano. Le violenze palestinesi contro il sud di Israele hanno un po’ oscurato la notizia del riconoscimento ufficiale del Presidente Usa Donald Trump della sovranità israeliana sul Golan. Alla firma dell’atto era presente Netanyahu, che però ha accorciato la sua visita a Washington dopo la nuova escalation con Gaza (Netanyahu è anche ministro della Difesa). Gli Usa riconoscono “il diritto di Israele a difendersi”, ha sottolineato ieri Trump, parlando del Golan come di un’area strategica per la sicurezza israeliana (Avvenire). Repubblica si reca tra i drusi del Golan, che affermano di sentirsi siriani e non israeliani. “Ad oggi, soltanto il 12 per cento dei drusi del Golan ha accettato la cittadinanza israeliana.- spiega il quotidiano – Non è un segreto che le nuove generazioni siano più possibiliste dei nonni e dei padri: fra il 2015 e il 2017 l’Autorità israeliana per la popolazione e immigrazione ha segnalato un aumento delle richieste di cittadinanza da una media di una ventina l’anno a oltre un centinaio”. Sempre parlando del riconoscimento del Golan, su Repubblica Vittorio Zucconi critica aspramente sia Trump sia Netanyahu.

Firenze, Liliana Segre cittadina onoraria. All’unanimità il Comune di Firenze ha votato ieri l’attribuzione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, Testimone della Shoah (Corriere fiorentino). A Firenze, inoltre, questa sera si terrà un concerto per ringraziare chi ha sostenuto la raccolta fondi “Conserva la memoria per il restauro del Memoriale di Auschwitz”. Tra poche settimane, spiega Repubblica Firenze, sarà infatti inaugurato, nel centro Ex3 di Gavinana, il Memoriale italiano di Auschwitz restaurato.

Roma e il viaggio della Memoria. Oltre 400 studenti di terza media provenienti da 14 Comuni della provincia di Roma hanno visitato il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau in occasione del Viaggio della Memoria, racconta il Messaggero Roma. Il Corriere riporta invece un episodio legato al sopravvissuto Piero Terracina, a cui uno dei ragazzi ha lasciato un biglietto anonimo chiedendo “perdono per quello che vi ha fatto mio nonno, lui era uno di quei fascisti”. “Stai tranquillo ragazzo o ragazza, – la risposta di Terracina – il comportamento del nonno ti serva da lezione, ma le colpe dei nonni non devono ricadere sui nipoti, come quelle dei padri sui figli. L’importante è riconoscere e capire la lezione, qual è la via giusta e quale la sbagliata”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked