L’imam Chalghoumi a Roma
“Islam francese, basta odio”

Della sfida aperta contro l’antisemitismo è un po’ il paese laboratorio, sia per i numerosi episodi di odio e violenza che l’hanno caratterizzato in questi anni, sia perché ci vive la più numerosa comunità ebraica d’Europa. Al Salone della Giustizia in corso a Roma, attenzione rivolta alla Francia.
“Il nuovo antisemitismo in Europa. Sessanta minuti per riflettere” il titolo di un confronto che si svolto all’hotel Parco dei Principi, moderato dal giornalista Maurizio Molinari e con ospiti Pascal Markowicz, avvocato e rappresentante del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia; Donatien Le Vaillant, magistrato, consigliere per la Giustizia e le relazioni internazionali del Dilcrah, la delegazione interministeriale del governo francese per la lotta contro il razzismo, l’antisemitismo e l’odio anti-LGBT, e l’imam Hassen Chalghoumi, presidente della Conferenza degli Imam di Francia e imam della Moschea di Drancy. A promuovere l’iniziativa Solomon – Osservatorio sulle discriminazioni, rappresentato sul palco dall’avvocato Barbara Pontecorvo.
Dalla lotta sul piano giuridico alla costruzione di nuovi orizzonti di reciproca comprensione tra le diverse comunità: diversi i temi affrontati nel corso dell’incontro.
“Provo dolore al pensiero che molti episodi di antisemitismo, tra cui attentati costati la vita a cittadini innocenti, siano stati compiuti da fedeli islamici” ha esordito l’imam Chalghoumi, costretto a vivere sotto scorta per il suo impegno contro gli estremisti.
L’imam ha indicato nell’Islam politico e in particolare nella forza dei Fratelli Musulmani un pericolo per il futuro dell’Europa, sottolineando come tanti oggi siano i “guru dell’odio” in circolazione, foraggiati in particolare da Qatar e Turchia.
Carburante di chi spaccia veleno, aggiunge, anche un certo modo di veicolare la causa palestinese. “Io sono per una positiva risoluzione di ogni controversia, ma non attraverso l’odio. Due popoli, due Stati. E una prospettiva di pace. Questo serve”. Una sfida per cui si batte in prima linea. “Compito di un leader religioso responsabile – ha osservato l’imam – non è quello di importare situazioni di tensione e conflitto, ma di favorire la risoluzione dei problemi”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(10 aprile 2019)