“25 Aprile, festa di tutti”

Tutte le Comunità ebraiche italiane in prima linea nelle celebrazioni del 25 Aprile, anche nel segno dell’eroico contributo degli oltre 2mila partigiani che presero parte alla Resistenza e del coraggio dei volontari della Brigata Ebraica, arrivati dall’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele) per liberare l’Italia dal nazifascismo.
Anche i giovani protagonisti. A Firenze, accanto alla Comunità ebraica, anche una delegazione dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia guidata dalla presidente Keren Perugia. “Ringrazio – le sue parole – per l’affetto e l’onore che Firenze, città medaglia d’oro della resistenza, ci ha riservato accogliendo lo striscione dell’UGEI insieme ai gonfaloni rappresentativi delle istituzioni sul meraviglioso arengario di Palazzo Vecchio a fianco del sindaco Dario Nardella, a pochi metri dalla targa dedicata a Piero Calamandrei, avvocato e padre costituente. Ho ascoltato interventi impegnativi, coraggiosi e mai retorici che hanno rinnovato il mio orgoglio di essere una giovane donna, ebrea e italiana”.
“La festa della Liberazione non è la bandiera di una parte che può essere oggetto di strumentalizzazioni; il 25 aprile è un simbolo perché patrimonio dell’Italia tutta” ha detto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza nel corso di una cerimonia svoltasi alla Risiera di San Sabba. “Nonostante qui ci siano ancora alcune realtà che in occasione di questa cerimonia istituzionale della Repubblica italiana vogliono solo alimentare la rabbia e le divisioni per specularci sopra – ha poi aggiunto, alla presenza degli esponenti della Comunità ebraica triestina – oggi abbiamo un’occasione importante per ripartire e ricominciare tutti insieme un cammino comune fatto di rispetto verso la storia, verso questo luogo sacro, verso tutte le vittime”.
A Genova, accanto al sindaco e ai rappresentanti istituzionali, c’era tra gli altri il Testimone Gilberto Salmoni. L’orazione commemorativa è stata tenuta dall’ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, che ha ricordato: “Il Ventennio portò omicidi come quelli di Matteotti e dei fratelli Rosselli, manganelli, leggi razziali, persecuzione degli avversari politici oltre a una guerra che provocò distruzione e morte”.
(Nell’immagine grande, di Giovanni Montenero, la commemorazione a Trieste. Dall’alto in basso i cortei a Livorno, Firenze, Verona e Genova)
(25 Aprile 2019)