Identità ebraica, voci a confronto
Dalla piena emancipazione ottenuta a Roma con l’abbattimento dei cancelli del Ghetto alla ferita ancora aperta delle Leggi razziste che negarono i diritti fondamentali e furono la premessa alla Shoah. In mezzo quasi 70 anni di storia, segnati da una forte partecipazione ebraica alle sorti del Paese. A raccontare quest’epoca breve ma intensa è “Ebrei in Italia: un problema di identità (1870 – 1938)”, libro pubblicato nel 1991 e scritto dall’attuale direttore de La Stampa Maurizio Molinari.
Proprio la pubblicazione, nata come sviluppo della propria tesi di laurea, è stata al centro di un confronto sul tema dell’identità ebraica svoltosi ieri a Roma, nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza. “Il libro – ha osservato l’autore – nasceva con la convinzione che la risposta migliore alla Shoah e alla persecuzione sia la ricostruzione dell’identità precedente. Quell’identità che i nazifascisti volevano distruggere”.
Numerosi gli interventi che hanno animato il seminario, conclusosi con alcune riflessioni dello stesso Molinari. A prendere la parola sono stati tra gli altri il presidente della facoltà di Giurisprudenza Paolo Ridola, il direttore del Dipartimento di Studi Giuridici Luisa Avitabile, il direttore del dottorato di ricerca Laura Moscati, il professore emerito di diritto civile Guido Alpa, il professore ordinario di diritto romano Massimo Brutti, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, l’assessore UCEI David Meghnagi.
(16 maggio 2019)