Ventidue lezioni per il presente

È permesso a ragazze e ragazzi di cantare insieme le zemirot di Shabbat? E consentito assistere alle corride? Il marito è autorizzato ad assistere al parto? Queste e altre domande sono il punto di partenza di 22 riflessioni elaborate dal rav Alberto Moshe Somekh in “Sheal Na: domanda! 22 lezioni su Responsa di Maestri contemporanei” pubblicato dalla casa editrice Salomone Belforte e presentato al Centro Bibliografico UCEI assieme ai rabbini rav Riccardo Di Segni, rav Roberto Colombo e rav Gianfranco Di Segni, introdotti da Myriam Silvera.
Un numero, 22, dietro al quale c’è un messaggio preciso: è infatti il numero delle lettere dell’alfabeto ebraico strumento, ricorda il rav Somekh, citando il Sefer Yetzirah, con cui “assieme alle dieci cifre” è stato creato il mondo e attraverso cui si articola lo studio della Torah. Riflessioni, quelle proposto dal rav, che nascono in occasione di un corso tenuto in sinagoga a Torino per tenere il quale il rabbino si è confrontato i pareri dei più influenti Decisori del nostro tempo.
L’età moderna, spiega il rav nell’introduzione, porta con sé grandi novità. “Sul piano generale il progresso scientifico e tecnologico pone alla halakhah nuovi problemi di grande portata. Il contesto socio-politico dell’Illuminismo reca con sé due grandi conseguenze per il mondo ebraico, soprattutto in Occidente. Sul piano interno l’Emancipazione, la Haskalah e soprattutto la Riforma che di fatto segnarono l’allontanamento di una cospicua parte del mondo ebraico dai valori della Tradizione e fornirono lo spunto a nuovi dibattiti di principio; sul fronte dei rapporti esterni la separazione dello Stato dalla religione e la avocazione da parte del primo di molti aspetti del diritto esautorò i Battè Din dalla giurisdizione sulle questioni finanziarie e in materia di diritto civile con conseguente diminuzione dei Responsa su questi argomenti. Cionondimeno – afferma – il Sette e Ottocento rappresentano un’epoca di grande fioritura della letteratura halakhica”.
Il Novecento, prosegue rav Somekh, è a sua volta segnato da due avvenimenti sconvolgenti. La Shoah “distrugge i centri tradizionali dell’Ebraismo della Mittel-Europa, determinando una evidente diminuzione di forze e un risorgimento almeno inizialmente difficile, prevalentemente in altri lidi”. Nel frattempo la nascita dello Stato d’Israele e la riconquista di un’indipendenza ebraica nella Terra dei Padri “per la prima volta dopo secoli di persecuzioni è alla base di una produzione di studi senza precedenti”. Decisivo ancora il ruolo svolto dal progresso tecnologico: “La computerizzazione e l’introduzione di Internet – sottolinea rav Somekh – ha un impatto dalle conseguenze positive incalcolabili sulla diffusione della conoscenza della Torah”. Fra i tanti progetti l’autore cita tra gli altri il Responsa Project della Bar Ilan University in Israele che lavora alla digitalizzazione del materiale esistente: oltre cento volumi con non meno di 24.000 Responsa dal XII al XX secolo sono stati finora messi a dischetto a disposizione di chi desidera effettuarne la consultazione.

(19 maggio 2019)