Milano ebraica vince le elezioni Hasbani verso la presidenza
Sarà la lista Milano ebraica del candidato presidente Milo Hasbani a guidare la Comunità ebraica di Milano per i prossimi quattro anni. Mentre si attende ancora l’ufficialità, la vittoria della lista di Hasbani è sicura ed è stata riconosciuta da Welcommunity, l’altra lista in corsa, guidata da Raffaele Besso. Si profila un Consiglio comunitario con 10 seggi per Milano ebraica e 9 per Welcommunity. Ad entrare in Consiglio al fianco di Hasbani Rosanna Bauer Biazzi, Timna Colombo, Olympia Foà, Rony Hamaui, Daniele Misrachi, Antonella Musatti, Gadi Schoenheit, Carlotta Micaela Jarach e Pia Masnini Jarach. Per la lista Welcommunity invece, oltre a Besso, Vanessa Alazraki, Luciano Bassani, Ilan Boni, Dalia Gubbay, Davide Levi, Sara Modena, Guido Osimo, Daniele Schwarz.
“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto fino ad oggi e fiducioso per il futuro. Ho una bella squadra al mio fianco, con profili di esperti che possono lavorare con grande professionalità nei settori di competenza. E sono molto contento che siano entrate in Consiglio Olympia Foà e Carlotta Jarach, giovani su cui vogliamo e dobbiamo puntare”, le parole di Hasbani a Pagine Ebraiche. Assieme a Besso, nei quattro anni precedenti aveva condiviso la presidenza visto il sostanziale pareggio alle urne (8 a 8 i consiglieri divisi tra le due liste, più un consigliere indipendente). Questa tornata elettorale la scelta degli iscritti è stata invece più chiara, dando ad Hasbani fiducia per la presidenza – 90 le preferenze in più rispetto a Besso – e alla lista Milano ebraica la guida della Comunità.
Austria, quale governo. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha scelto di sostituire il ministro dell’Interno del Partito della libertà (Fpö) Herbert Kickl, dopo che già il vicepremier e leader della formazione di estrema destra Heinz Christian Strache aveva lasciato tutte le cariche a causa dello scandalo che lo ha coinvolto. Una decisione accolta con le dimissioni di tutti gli altri ministri dell’estrema destra: l’Fpö esce così dall’esecutivo, racconta il Corriere. A innescare la crisi, un video portato alla luce grazie a un’inchiesta giornalistica in cui si vede il leader sovranista Strache promettere favori in cambio di finanziamenti illeciti per il suo partito a una sedicente nipote di un oligarca russo. Non è chiaro chi abbia girato il video, spiega il Corriere: c’è chi accusa l’ex consulente politico dei socialdemocratici, Tal Silberstein, autore della disastrosa campagna elettorale nel 2017 con la creazione di false pagine Facebook per screditare Kurtz. Lui nega mentre rimane in piedi “l’ipotesi dei servizi segreti stranieri: secondo i principali media austriaci potrebbero aver organizzato l’imboscata a Strache per mostrare quanto i populisti di destra siano suscettibili alle lusinghe russe. Di certo adesso c’è che l’intelligence austriaca non farà più capo a ministri del Partito della Libertà”. Per Karl Krammer, consulente politico austriaco, questa vicenda “manda un segnale chiaro: con i sovranisti non si va da nessuna parte” (Corriere).
Il piano di pace Usa. Non è ancora stato presentato ma già arriva il no palestinese al piano di pace dell’amministrazione Usa. “Qualunque Piano di pace americano che ignori le aspirazioni politiche del popolo palestinese per uno Stato indipendente è destinato a fallire”, le parole di Mohammad Shtayyeh, primo ministro dell’Autorità palestinese, rispetto progetto per il Medio Oriente messo a punto da Jared Kushner, consigliere e genero del Presidente Trump. “Negli ultimi mesi Kushner ha lavorato all’operazione direttamente con il premier israeliano Benjamin Nethanyahu, l’erede al trono dell’Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman e quello degli Emirati Arabi, Mohammed bin Zayed. – riporta il Corriere – L’amministrazione Trump, di fatto, chiede agli alleati arabi di finanziare grandi opere e reti in Palestina in cambio della definitiva stabilizzazione dell’alleanza tra Israele e il blocco del Golfo, in funzione anti Iran”. A proposito di Iran, Trump avverte in un tweet Teheran “Sarà la vostra fine se ci sfidate”. “Al di là dell’esegesi del tweet,- scrive La Stampa – non c’è dubbio che la tensione stia crescendo, da entrambe le parti. Washington ha inviato una portaerei nella regione del Golfo Persico, e Teheran ha dato 60 giorni di tempo all’Europa per riattivare l’accordo nucleare, quadruplicando nel frattempo la produzione di uranio a basso arricchimento che si usa come combustibile nelle centrali”.
Talmud, progetto italiano. Giorno Milano e Giornale raccontano della presentazione ieri al Museo della Scienza di Milano – con intervento del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – del progetto di traduzione del Talmud Babilonese in italiano, realizzato grazie a un Protocollo d’intesa fra Presidenza del Consiglio dei ministri, Miur, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Collegio Rabbinico Italiano.
Sicilia, insegnanti e polemiche. Corriere e la Stampa riportano di un nuovo controverso caso di sospensione di un’insegnante in Sicilia. “Sospesa dal servizio per aver fatto leggere in classe il Diario di Anna Frank. È quanto sostiene una maestra dell’Istituto comprensivo Salvo Basso di Scordia, nel Catanese, che la madre di un suo alunno di terza elementare ha denunciato alla dirigente scolastica. – la ricostruzione de La Stampa – L’insegnante è stata sospesa per due giorni e senza stipendio. Nella denuncia, la donna ha scritto che la maestra ‘picchia mio figlio, lo obbliga a stare in piedi e gli ha fatto saltare la merenda e tratta tematiche politiche in classe con nozioni ‘comuniste’”. Il riferimento sarebbe alla lettura del Diario di Anna Frank.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked