Controvento – La riscossa dei libri

kasamCredevate che i libri fossero finiti, che i Millennials e la generazione Z, cresciuti a emoji, video e musica a tutto volume, non sappiano che cosa farsene della parola scritta e stampata?
Nossignori, Il nuovo Rinascimento editoriale si chiama BookTube, e tra i nuovi influencer ci sono i BookTubers, ragazzi (in America li chiamano young adults) che si riprendono mentre raccontano le loro esperienze libresche. VideoSelfies, insomma. Nato in sordina sei anni fa in America, Inghilterra e Canada, ora è un fenomeno mondiale, e i BookTubers costituiscono una comunità in continua espansione, che va dal Giappone alle Filippine, dal Sudamerica all’Islanda. Con BookTube si definiscono un insieme di canali che hanno per tema la lettura, in un modo però totalmente diverso da quello di noi dinosauri, abituati alle pagine letterarie dei giornali e ai critici paludati e autorevoli. Come è regola nel mondo dei social, le gerarchie sono tassativamente abolite. I lettori esprimono liberamente opinioni e giudizi e si è creato un nuovo linguaggio di acronimi, ormai internazionalmente accettati: TBR (to be read, i libri da non perdere); DNF (did not finish, come dire, non mi è piaciuto), o anche l‘originale OTP (one true pairing, ovvero una coppia ideale, perché uno dei giochi preferiti è di creare coppie impossibili tra personaggi di libri, epoche, autori diversi.
Ho passato un pomeriggio guardando video degli booktubers più seguiti, nei Paesi anglosassoni ma anche in Italia. La prima impressione è di modestia sia estetica che di contenuti. I filmati sono piatti, non hanno profondità né movimento, i setting banali (perlopiù il protagonista si staglia sullo sfondo di scaffali di libri), e i ragazzi suppliscono alla mancanza di azione gesticolando ininterrottamente. Il linguaggio è quello tipico dei social, la banalità fatta regola. Ed elementare la tecnica: tagli netti con sovapposizione di primi piani, così che si ha l’impressione di salti di video (ho fatto tv per un certo periodo della mia vita e ricordo la regola inderogabile di “coprire” i tagli.. ma evidentemente i canoni estetici sono cambiati). Superato però il primo impatto, si scopre che dietro c’è un genuino interesse per i libri e spesso dei giudizi interessanti e intelligenti.
I Booktubers amano davvero la lettura. Organizzano maratone di lettura (Book-a-thon: un pomeriggio, un week end, una settimana, un mese, o addirittura tutta l’estate), in cui si collegano e leggono ore di seguito, a volte dandosi un tema, a volte selezionando tutti lo stesso libro, a volte in libertà.
Alcuni sono diventati delle celebrità in rete -e le case editrici cominciano a tenerne conto. Come la canadese Ariel Bisset, 24enne della British Columbia, che ha 150.000 abbonati al suo sito e ha superato i10 milioni di visualizzazioni. Cindy ha creato l’anno scorso il canale “Read with Cindy” e ha più di 20,00 abbonati.
I BookTubers hanno anche un codice etico. E’ permesso avere sponsorizzazioni, ma non da parte ci case editrici. I libri è preferibile comprarseli da sé, e non accettare quelli regalati, in modo da essere più liberi. Si guadagna con gli abbonamenti, la pubblicità e il marketing, promuovendo linee di abbigliamento e di oggettistica, anche segnalibri decorati, ma mai prodotti editoriali.
Alcuni BookTubers son diventati famosi anche fuori da mondo Internet. Sono invitati a tavole rotonde, c’è chi ha trovato lavoro nei giornali, qualcuno si è messo a scrivere. E scrittori anche noti cominciano a cercarli per essere ospitati dai loro canali. Michelle Obama, per esempio, ha promosso il suo libro di memorie incontrando tre BookTubers. Modeste le domande e modeste le performance (“ragazzi, sono così eccitata di essere qui con Michelle Obama..”). ma sono giovani e hanno tempo per crescere. Probabilmente questo è quello che il loro pubblico si aspetta e gradisce: il rapporto pari a pari, rispetto a quello top-down dei critici letterari (io sono più intelligente e ti spiego che cosa devi pensare).
Il fenomeno non è immune da controversie. C’è chi accusa i ragazzi di consumerismo, di mancanza di rappresentatività di genere e di diversità etnica, di superficialità. Ma la realtà è che grazie a BookTube sta crescendo una comunità internazionale di giovani lettori, amanti dei libri e più consapevoli delle problematiche sociali. Nascono amicizie e amori, si discute di personaggi, tecniche di scrittura, passioni letterarie, e i libri stanno ritrovando importanza e centralità nella vita di questi ragazzi.
Dite poco?

Viviana Kasam