Italia, nuovi equilibri di governo

rassegnaDopo la netta vittoria alle europee con il 34 per cento, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini apre subito due fronti: la flat tax e nuovi rapporti con l’Europa. “È il momento di rivedere parametri vecchi e superati, che hanno fatto male all’Europa”, afferma il leader leghista, auspicando un gruppo in Parlamento che arrivi a 150 deputati, con l’asse Orbán, Farage e Marine Le Pen. Con loro, spiega il Corriere, vuole cercare di riscrivere le regole europee. E intanto “avverte il ministro Tria: basta prudenza, le parole d’ordine sono ‘coraggio e crescita’”. Poi autonomia, sicurezza-bis, una riforma fiscale con dentro la flat tax e la Tav: i Cinque Stella sono avvisati, “è il momento di fare”. Alla definizione del segretario del Pd Zingaretti – “Salvini, leader di un governo immobile e pericoloso” – risponde che i suoi elettori “Non sono estremisti, razzisti o fascisti. Non sono stati contagiati da un virus di cattivismo”. A riguardo, Ezio Mauro sulla prima di Repubblica attacca Salvini, scrivendo che si è spinto “nel mare oscuro di un’ultradestra che nel dopoguerra non avevamo mai conosciuto: alleandosi a forze estreme e maledette dalla politica tradizionale, gemellandosi col postfascismo di Marine Le Pen, flirtando con Orbán, radunando razzismi internazionali e xenofobie continentali, nella convinzione di guidare questa massa d’urto politica e ideologica contro Bruxelles, per far saltare in prima persona gli equilibri dell’Europa”.

Israele rischia di tornare alle urne. Il premier Benjamin Netanyahu ha ancora 48 ore per ottenere il sostegno del partito dell’ex ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, e avere così, entro la scadenza fissata per la formazione di un nuovo governo, la maggioranza alla Knesset. Altrimenti si rischiano nuove elezioni. Punto cruciale per Lieberman, la garanzia dell’approvazione della legge sulla leva obbligatoria estesa ai haredim (ultraortodossi). L’ex ministro ne ha fatto una battaglia di principio e i suoi 5 seggi sono fondamentali per formare la maggioranza. “Abbiamo ancora tempo per trovare un accordo ed evitare elezioni inutili. – le parole di Netanyahu – Siamo forse diventati quella che era l’Italia di un tempo. Noi siamo Israele e mi aspetto che il bene del Paese abbia il sopravvento su ogni altro interesse” (Repubblica). Senza accordo tra Netanyahu e Lieberman, il Parlamento voterà probabilmente lo scioglimento e la convocazione di nuove elezioni. “È già cominciato un giuoco delle colpe – scrive il Giornale – in cui i leader si accusano l’un l’altro, si scrutano i sondaggi che danno per altro un seggio in più a Netanyahu, uno in più anche a Lieberman e uno di meno a Gantz (leader dell’opposizione di Kachol Lavan). Lieberman che da una parte è il grande difensore della laicità, dall’altra è il personaggio che si è dimesso più volte, compreso da ministro della Difesa nel dicembre scorso, perché ha pensato che il Netanyahu sia troppo molle coi palestinesi”.

Germania, la kippah e l’antisemitismo. Prosegue la discussione in Germania sulla minaccia dell’antisemitismo innescata dalle parole del commissario governativo Felix Klein, secondo cui non è sicuro per un ebreo girare con la kippah in molte parti del paese (Foglio). “Lo Stato ha il dovere di garantire la libertà di religione e ha la responsabilità di garantire a tutti di portare la kippah”, ha affermato il portavoce del governo Steffen Seibert. Il popolare quotidiano tedesco Bild ha proposto ai suoi lettori una kippah azzurra di carta da ritagliare e indossare in segno di solidarietà (Repubblica).

Il Giardino dei Giusti di Stoccarda. Questa mattina, nella sede del liceo Johann-Friedrichvon-Cotta-Schule di Stoccarda, sarà inaugurato il primo Giardino dei Giusti della città tedesca con la posa di un albero in onore di Julius Baumann, famosa personalità del mondo dello sport in Germania. Arbitro della società calcistica Stuttgarter Kickers negli anni ’20 e ’30, a causa dell’origine ebraica Baumann nel 1933 fu espulso dalla squadra e nel 1942 ucciso nel campo di concentramento di Mauthausen (Avvenire).

Palermo, ritorno a scuola. L’insegnante Rosa Maria Greco ha ripreso le lezioni all’istituto tecnico Vittorio Emanuele III. Era stata sospesa per quindici giorni per una ricerca dei propri alunni in cui c’erano comparazioni tra il decreto sicurezza e le leggi del ’38. “Quindici rose rosse, una per ogni giornata di assenza, e una lettera dei ragazzi a una ‘donna coraggiosa’, ‘che ci ha insegnato a non avere paura di esprimere la nostra opinione’”, l’accoglienza degli studenti alla professoressa Greco raccontata da Repubblica.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked