Trieste – Weigl, la sinfonia inedita

Una doppia prima assoluta mondiale per il secondo appuntamento della sesta edizione del Festival Viktor Ullmann – rassegna dedicata, unica in Europa, alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio – che si terrà stasera presso la sinagoga di Trieste e proporrà, in collaborazione con la Comunità ebraica, la Sinfonia n° 4 in fa minore (1936) di Karl Weigl eseguita dalla Civica Orchestra di fiati G. Verdi e il Concerto per arpa e orchestra Opus 334 (Prima esecuzione europea) di Marc Lavry eseguito dall’Orchestra da camera Abimà diretta Davide Casali.
La quarta sinfonia di Karl Weigl è l’unica sua composizione a non essere stata mai eseguita e ancora registrata. Grazie alle ricerche di Casali, direttore artistico della rassegna, con il Festival Ullmann è stato possibile ritrovare il manoscritto della partitura che si trovava in una biblioteca di Philadelphia. “Dopo un lavoro di più di due anni di revisione della partitura – spiega – viene presentata al pubblico questa sinfonia che con molta probabilità aveva bisogno ancora di grandi rimaneggiamenti strumentali. Il festival allo stesso tempo ricerca e presenta delle musiche mai eseguite che vengono riproposte e fatte rivivere dopo l’oblio che molti compositori hanno subìto per via delle leggi razziste”. Sarà presente in sala il nipote del compositore Karl Weigl, presidente della Karl Weigl Foundation che porta avanti il nome e le composizioni del nonno.
Seguirà l’esecuzione del Concerto per arpa e orchestra Opus 334 di Marc Lavry. A eseguire la partitura sarà l’orchestra Abimà, formazione nata con l’intento di eseguire partiture poco note e ricercate. “Quando Lavry emigrò in Israele – ricorda ancora Casali – era già un compositore affermato le cui composizioni furono eseguite in tutta Europa. Tuttavia, ha visto il trasferimento in Israele come una sua rinascita e si trovò coinvolto in tutti gli aspetti della vita nello Stato di nuova formazione. Nel 1937, a soli due anni dal suo arrivo in Israele, creò la sua nuova sonorità iconica, i suoi ritmi e le sue armonie. Ha esplorato il folclore locale e stabilito un nuovo stile musicale che è diventato il fondamento della musica israeliana. Ora la sua musica è stata riscoperta e fatta risuonare dal Festival Viktor Ullmann per rendere omaggio a questo grandissimo compositore”.
Karl Weigl nasce nel 1881 a Vienna da una famiglia ebraica viennese. La sua carriera è folgorante e scrive tantissime composizioni. Studia composizione con Alexander Zemlinsky e Robert Fuchs e dopo il diploma lavora come assistente di Gustav Mahler e nel 1930 diventa docente di composizione al Conservatorio di Vienna. Nel 1938 a causa delle leggi razziste è costretto a lasciare come altri 30mila ebrei l’Austria partendo per gli Stati Uniti. Scrive tantissima musica fra cui sei sinfonie e molta musica di camera.
Marc Lavry (1903 – 1967) è considerato uno dei compositori israeliani più importanti. Ha scritto più di 400 opere, dalla musica operistica a quella da camera a quella popolare. La sua musica viene divisa in due periodi: quello europeo e quello israeliano. Nel 1935 l’anno lascerà l’Europa nazista che l’aveva cancellato da tutte le programmazioni musicali di qualsiasi teatro o sala da concerto. In Israele ritornerà a una vita nuova diventando uno dei compositori più eseguiti.
Nato il 22 dicembre 1903 a Riga, in Lettonia, il suo vero nome era Marc Levin. All’età di tre anni, tornando con la sua tata da un concerto, ha tentato di tagliare un ramo da un albero, da quel ramo voleva costruire una “bacchetta magica che eseguisse musica”. La cicatrice che si procurò sul suo pollice divenne un ricordo del suo primo incontro con la musica per il resto della sua vita.

(2 giugno 2019)