L’ultimatum di Conte
Una svolta da parte degli alleati di governo o arriveranno le dimissioni: l’annuncio del Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa è il tema politico del giorno. “Una sorta di ultimatum, per qualcuno debole, perché non indica delle scadenze, per le opposizioni fuori luogo, perché andava pronunciato in Parlamento e non a Palazzo Chigi, di fronte ai cronisti, ma di fatto – si legge sul Corriere – quello di ieri è in ogni caso un aut aut rivolto sia al Movimento che alla Lega”.
“Personalmente – ha dichiarato Conte in uno dei passaggi più significativi – resto disponibile a lavorare con la massima determinazione, ma non posso compiere questa scelta da solo. Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito, se ciò non dovesse esserci non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza”.
Per la prima riunione della nuova Giunta, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha scelto il Memoriale italiano di Auschwitz ricollocato e da poco inaugurato nel capoluogo toscano. “La nuova giunta di Palazzo Vecchio, dopo che ieri gli assessori hanno firmato gli atti di nomina, oggi si riunirà per la prima volta in un luogo simbolico” scrive al riguardo il Corriere Fiorentino. Il dorso toscano del Corriere ospita anche un intervento dello scrittore Vanni Santoni, che racconta una sua visita al Memoriale: “Lì – spiega – ho viaggiato dal buio alla luce”.
“Quell’onda anti-Israele che minaccia la libertà e lo spirito del Pride”. È quanto si legge sulla Stampa, che parla della scelta del coordinamento del prossimo Gay Pride torinese di dar voce, alla vigilia della manifestazione, a un’associazione palestinese che è parte del Movimento BDS. La decisione, riporta il quotidiano, è stata contesta da Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Consiglio comunale e probabile presidente del nuovo Consiglio Regionale. Ma anche da Elena Loewenthal, neo consigliera regionale di + Europa, che ha ricordato che il movimento BDS è stato dichiarato illegale in molti Paesi “fra cui la Germania”.
Sul Corriere, l’accademica e politologa Nadia Urbinati propone una riflessione sull’uso dei simboli religiosi da parte delle forze sovraniste europee. “Si tratta – scrive – di una scelta di notevole significato strategico, soprattutto se si considera che la nostra epoca e il continente europeo sono secolarizzati. Ma l’uso dei simboli religiosi serve a far marciare quella che Rogers Brubaker ha suggerito di chiamare ideologia del civilizzazionismo”. Il primo a metterla in pratica, ricorda Urbinati, fu vent’anni fa il leader populista dei Paesi Bassi, Pim Fortuyn “che con un mix di antiislamismo e libertarismo coniò il discorso della superiorità della civiltà olandese”.
A Roma, nel 75esimo della Liberazione, un convegno ecclesiastico renderà omaggio a Pio XII quale “Defensor Civitatis” negli anni del secondo conflitto mondiale. Avvenire, il quotidiano della CEI, pubblica una parte dell’intervento che sarà tenuto da Pier Luigi Guiducci, storico della Chiesa, che sostiene: “Recenti studi e ricerche, anche in seguito a nuove consultazioni degli Archivi vaticani, confermano la sistematica azione di Pacelli per evitare vittime civili e aiutare gli ebrei. In particolare l’intensa attività diplomatica e caritativa tesa a salvaguardare Roma”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(4 giugno 2019)