Maratona di lettura, giovani protagonisti

Con la fine dell’anno scolastico torna alla Scuola Ebraica di Torino l’ormai tradizionale appuntamento con la Maratona di lettura, che ha coinvolto tutta la scuola. Ogni classe, dalla materna alle medie, ha presentato ai compagni e al folto pubblico di familiari invitati a partecipare al pomeriggio di festa il risultato dei percorsi di studio e di approfondimento svolti durante l’anno scolastico intorno ad alcuni temi accuratamente scelti dai docenti. Il tema, quest’anno, “Un ponte di libri”, titolo dell’autobiografia di Jella Lepman, è stato accompagnato da una sua frase: “Fateci cominciare dai bambini per rimettere pian piano in sesto questo mondo completamente sottosopra. Saranno i bambini ad indicare agli adulti la via da percorrere”. Jella Lepman era dovuta fuggire dalla Germania nazista nel 1936, e si era rifugiata in Inghilterra, dove aveva lavorato come giornalista per la BBC e per la ABSIE, l’emittente americana in Europa. Al termine della guerra, il governo degli Stati Uniti le propose il coordinamento di un’organizzazione dedicata al sostegno e all’assistenza delle donne e dei bambini tedeschi. Fu l’inizio di un percorso straordinario: intuendo che i libri per l’infanzia avrebbero potuto contribuire a ridar vita a un paese che aveva perso la capacità di pensiero, dove non solo erano state uccise milioni di persone e devastato paesi, ma anche bruciato libri. Non solo quelli per adulti, anche quelli per bambini e per ragazzi che avevano avuto a disposizione per 12 anni solo propaganda, in un lavaggio del cervello capace di impedire il futuro. Dopo una prima mostra internazionale del libro nel 1946, a Monaco, la Lepman arrivò a fondare la più grande Biblioteca per ragazzi del mondo, la Jugendbibliothek di Monaco (di cui abbiamo parlato nel dossier Leggere per crescere, pubblicato col numero di aprile 2016 in Pagine Ebraiche) e poi, nel 1952, l’IBBY, International Board on Books for Young People, perché si vigili e si progettino educazione alla lettura e diffusione di libri di qualità per infanzia e adolescenza.
Un messaggio che a Torino è stato da anni non solo accolto con entusiasmo ma che porta alla fine dell’anno scolastico a una giornata attesa con gioia e anticipazione da tutta la scuola. La complessità logistica non spegne l’entusiasmo, e nonostante la stanchezza di fine anno tutti, docenti e allievi, sono impegnati per giorni ad allestire le aule e a montare le mostre che sia in cortile che nei locali della scuola raccontano con grande efficacia come la consuetudine con i libri alla scuola ebraica di Torino sia parte integrante del percorso educativo. Le fotografie degli studenti che leggono hanno incorniciato il cortile, dove era allestita una grande libreria a cielo aperto, grazie alla collaborazione con Claudiana, Usborne e Libreria Therese, che hanno proposto libri adatti a tutti, dai piccoli della materna – che nei locali della scuola dell’infanzia hanno presentato al pubblico la loro lettura e interpretazione di Pinocchio, e il cui lavoro è stato presentato con la mostra “Le emozioni in un libro” – ai genitori, che hanno trovato vari spunti di approfondimento su quanto fatto dai ragazzi. Temi non banali che – dopo la visita mattutina alla mostra “Steve McCurry. Leggere”, tributo ai lettori che il grande fotografo statunitense ha ritratto in ogni angolo del mondo in oltre quarant’anni di carriera – gli studenti hanno presentato con orgoglio.
Diritti, legalità, parità, rispetto, tutti concetti che sono stati approfonditi e poi riproposti ai compagni e al pubblico in un lavoro collettivo di cui la Maratona di lettura è solo la presentazione finale. E il suo successo aumenta di anno in anno.

a.t. twitter @ada3ves

(5 giugno 2019)