Trieste, un nuovo contenitore per la cultura

Schermata 2019-06-11 alle 12.28.12Presentata a Trieste l’associazione E361 gradi: Culture Identitarie. Obiettivo, ha spiegato l’ideatrice Michela Ebreo, è favorire “un percorso in divenire attraverso la cultura ebraica”.
Padrone di casa rav Eliahu Alexander Meloni, che ad un anno dall’inizio dei preparativi ne ha sancito l’ufficialità, la posa in opera dei propositi. “360 gradi è un concetto già molto ampio – ha detto rav Meloni – ma quel tassello aggiunto è necessario per dare quel passo in più senza difficoltà, dove tutti possono partecipare, portandovi il proprio pensiero. Lo scopo è di darne la possibilità anche a coloro che non sono studiosi o intellettuali, per creare questa accademia aperta, dove ognuno potrà arricchirne il contesto”. Ha preso poi la parola il presidente della Comunità ebraica, Alessandro Salonichio, che ha sottolineato come “il modo di porre la cultura in un modo nuovo e meno solenne, diversificando e rendendo partecipi in modo maggiormente interattivo i molti pensieri di chi deve vedere l’ebraismo dal di fuori”.
“Si tratta di imparare per sé e per meglio riuscire a trasmettere l’importanza dell’ebraismo nella storia” ha aggiunto chi scrive. “Sono molto contento di far parte di un gruppo formato da ebrei e non ebrei, provenienti da diverse regioni italiane. È necessario imparare l’ebraismo anche attraverso gli studi e le testimonianze di chi ebreo non è”.
Il trentino Mirco Michelon – musicista e regista – ha sottolineato la propria fierezza nel far parte, pur non essendo ebreo, di questa nascente associazione. “La cultura – ha aggiunto Michelon – non significa unicamente creare concerti o eventi in genere, ma poter trasmettere tante altre cose presenti nell’ebraismo e non solo. Per quella scaramanzia di noi artisti, sveleremo poco a poco i nostri segreti legati a questa cultura sinonimo di realtà”.
“Grazie a E361 gradi: Culture Identitarie – ha sottolineato Moses Ciro D’Avino, esperto di vicende ebraiche nel Meridione – mi è dato proseguire nello studio di cognomi antichi, modificati nel corso del tempo e svelatesi di ataviche origini ebraiche. Dall’Italia meridionale su per lo stivale e non solo. Provengo da una famiglia di marrani e i miei studi mi hanno condotto a ritornare alle origini e legarmi all’ebraismo italiano in gran parte discendente da quello borbonico”.
Ha preso poi la parola rav Ariel Haddad che ha sottolineato come l’idea propostagli da rav Meloni lo abbia da subito interessato, specialmente per il fatto che non vi sono delle voci predominanti. “Il fatto che alcun io rotoli sul tavolo, fa si che contributi ed idee dei singoli possano essere piantati ed i loro germogli possano produrre frutti per ognuno”.
Meloni ha concluso l’atteso incontro ringraziando l’assessore Serena Tonel del Comune di Trieste, la dottoressa Maura del Puppo, responsabile del movimento Bahai di Trieste e Gregorios Milliaris Archimandrita della Comunità Greco Ortodossa. Presenti tra il folto pubblico altri componenti dell’associazione, tra i quali la pianista milanese Miriam Di Pasquale, la curatrice di arte Rosy Domini di Udine e Luigi Grosso di Nusco, autore e regista di “Vite Sospese”.

Alan David Baumann

(11 giugno 2019)