L’esempio di Mosè

El na refà na lah – Deh o Signore, Guarisci deh lei”.
Ad un certo punto della parashà che leggeremo domani mattina, si legge di un dialogo fra Aharon il sacerdote e Miriam sua sorella contro Mosè, a causa della moglie cusita.
È narrato che, data la maldicenza di Miriam, il Signore la colpisce con la lebbra.
Nonostante fosse l’oggetto della critica, Mosè si rivolge in preghiera al Signore chiedendogli di guarire sua sorella. I maestri insegnano dicendo che questa è la preghiera più breve che un uomo possa rivolgere a D-o: è composta infatti da cinque monosillabi.
Mosè prega quaranta giorni e quaranta notti, per intercedere per il popolo, ma con sole cinque parole per sua sorella.
Anche questo comportamento dimostra la grande umiltà di Mosè che, trattandosi di sua sorella, non vuole abusare di favoritismi. Nonostante la sua grande intimità con il Signore D-o, Mosè sa essere discreto, quasi si vergognasse ad intercedere per un famigliare.
Grande esempio da seguire…

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

(21 giugno 2019)