Milano – Primo Levi, il Testimone

Il racconto dell’umanità ritratta da Primo Levi nel suo I sommersi e salvati è stato protagonista dell’incontro al Memoriale della Shoah di Milano in occasione della rassegna La Milanesiana. Un momento organizzato per celebrare il centenario dalla nascita del grande scrittore torinese rendendo omaggio a uno dei suoi capolavori attraverso una maratona di letture. A salire sul palco per leggere il primo brano di Levi, la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz che spesso nei suoi interventi ha ricordato la capacità di Levi di dare forma letteraria ai suoi pensieri. “Levi scrive ogni cosa, anche i racconti di fantasia, anche le poesie, nel ruolo del testimone. – ha spiegato Mauro Covacich, autore del prologo della serata al Memoriale organizzata da Andrea Kerbaker e Marco Vigevani – Un testimone che, pur mostrando la lucidità di un giudice, non si erge a emettere sentenze ma compie ogni sforzo per dire come sono andate le cose. È la verità che interessa a Primo Levi, costringersi a dire la verità. Questa postura non cambia in nessun caso, nemmeno quando si tratta di finzione letteraria, resta una postura vincolata, disagevole, che costringe l’autore a parlare come rispondendo a un interrogatorio. Lo scrittore Mauro Covacich Lo scrittore Mauro Covacich Forse è questo il senso originario della vocazione: essere convocati, rispondere a un appello. La scrittura di Levi prende luce dalla sua postura di testimone”. Ad aprire la maratona di letture, i saluti del presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach, che ha ringraziato gli organizzatori e sottolineato l’importanza di avere una sala gremita per un appuntamento dedicato alla Memoria. Di Memoria ha parlato anche l’ideatrice della Milanesiana Elisabetta Sgarbi: “La speranza non è un’utopia, ma nasce dalla memoria e si nutre del futuro”, ha spiegato Sgarbi, sottolineando poi che la memoria aiuta “ad illuminare le trame del passato”.