A Ferrara, l’ebraismo in note
Più di 200 coristi riuniti sul palco del Teatro comunale di Ferrara “Claudio Abbado” che intonano l’Hatikvah di fronte ad un pubblico commosso: questo il gran finale della 7° edizione del Festival dei Cori Ebraici Europei. A dare il saluto della città, l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli che ha sottolineato l’importanza dell’universalità della musica “che si sposa con un’altra parola: la libertà”. “Una iniziativa – ha ricordato il presidente del coro romano Ha-Kol Richard Di Castro – resa possibile grazie al contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, Comune di Ferrara, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Ferrara Musica, della Comunità ebraica di Ferrara, l’Associazione Daniela Di Castro e l’Associazione Circolo Negozianti Palazzo Roverella”. L’emozione alla fine della iniziativa è condivisa dal direttore del Meis Simonetta Della Seta, orgogliosa di aver contribuito a portare la musica ebraica al Meis e a Ferrara dopo un lavoro di due anni. “Se il compositore Salomone Rossi fosse qui oggi – ha concluso il presidente del EUAJC Anthony Cohen – sarebbe fiero di noi”.
La rassegna culturale è stata anche l’occasione per un incontro tra la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il nuovo Consiglio della Comunità ebraica ferrarese, guidato dal presidente Fortunato Arbib. Assieme a rav Luciano Caro, rabbino capo della città, al vicepresidente UCEI Giulio Disegni e al Consiglio sono state analizzate le sfide per la piccola comunità e le questioni per cui è necessario il supporto dell’Unione. Gli iscritti ferraresi hanno inoltre dato la propria prospettiva sui temi in merito al futuro dell’ebraismo e ai rapporti con le istituzioni italiane.