“Razzismo negli stadi Servono nuovi strumenti”
L’introduzione di uno strumento per denunciare online, in forma anonima, atti di razzismo e discriminazione negli stadi italiani. A chiederlo, la senatrice a vita Liliana Segre, che ha presentato su questo tema un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri. L’idea è quella di seguire l’esempio francese, dove dal prossimo anno la Lega calcio locale, d’intesa con la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo (Licra), ha deciso di introdurre dalla prossima stagione la possibilità a vittime e testimoni di atti di discriminazione e razzismo all’interno degli stadi francesi di denunciare quanto visto e ascoltato tramite internet e comunque con la garanzia dell’anonimato. “I ‘discorsi d’odio’ che prendono di mira i diversi e i più deboli, pullulano anche grazie alla sostanziale assenza di controllo sui social – scrive la senatrice – In questa preoccupante cornice le manifestazioni sportive, soprattutto ma non esclusivamente nelle curve degli stadi di calcio, sono letteralmente infestate da parole e comportamenti violenti, razzisti e denigratori”. Da qui la richiesta al governo se “intenda adoperarsi presso le autorità sportive competenti per mettere a punto modalità, anche digitali e anonime, che permettano di denunciare episodi e comportamenti razzisti che altrimenti sfuggirebbero all’attenzione della magistratura e delle forze dell’ordine”.
La strategia messa in piedi dalla Lega calcistica francese (LFP) vuole “consentire a chiunque presente nei nostri stadi, sia un testimone o una vittima, di denunciare un atto discriminatorio (razzista, antisemita, antisemita, omofobo, sessista o altro)”. “Ogni relazione darà luogo a procedure definite in stretta collaborazione tra la Lfp e la Licra”. “I procedimenti legali e disciplinari saranno monitorati e documentati in modo da combattere in modo mirato gli atti di discriminazione negli stadi di calcio professionistici”, ha dichiarato la Lfp, aggiungendo che la Licra “garantirà anche la protezione dei dati personali”. Nathalie Boy de la Tour, Presidente della Lega calcio transalpina ha spiegato che: “per combattere meglio il razzismo, l’antisemitismo, l’omofobia e il sessismo, vogliamo avviare un nuovo approccio con la Licra coinvolgendo tutti gli attori sulla via della responsabilità. Grazie all’implementazione di questo strumento con un’associazione riconosciuta, esperta e legittima, disporremo di nuovi mezzi per colpire chi trasgredisce. – ha dichiarato Boy de la Tour – Il comportamento inaccettabile di pochi non deve penalizzare la stragrande maggioranza dei nostri sostenitori perché, sottolineo, gli atti discriminatori sono opera di una minoranza. Questo è il motivo per cui sono particolarmente orgogliosa dell’approccio che abbiamo adottato con la Licra per riunire le nostre energie e i nostri valori per promuovere un calcio inclusivo ed etico”.