“Adotta un libro”: la campagna UCEI
per salvare un patrimonio di cultura

Alcuni furono sequestrati alla comunità ebraica dai nazisti e recuperati fortunosamente a Francoforte nel dopoguerra. Altri furono salvati dall’alluvione di Firenze del 1966. Sono molteplici e affascinanti le storie dei circa 8000 volumi conservati al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che rappresentano un patrimonio per l’ebraismo italiano e per l’intera cultura nazionale. Un patrimonio che chiede oggi di essere salvato a causa dei danni provocati dal tempo. Per questo l’UCEI ha lanciato nelle scorse ore la campagna di crowdfunding “Adotta un libro”: con una raccolta fondi online ciascuno avrà la possibilità di dare il proprio contributo per la salvaguardia di questa preziosa collezione libraria. “Lasciare questi volumi nelle condizioni in cui sono ora rischierebbe di farli andare irrimediabilmente perduti. – si spiega nella presentazione del progetto – La tutela di questo patrimonio librario, che costituisce una parte integrante della storia degli ebrei in Italia e nel resto d’Europa, è uno sforzo della massima importanza, non può essere demandata né procrastinata e necessita un’opera capillare di salvataggio”.
Schermata 2019-08-06 alle 10.38.02“Si tratta di volumi antichi che vanno dal ‘500 all’800. – spiega la responsabile della Biblioteca del Centro Bibliografico UCEI Gisèle Lévy – Una parte cospicua fa parte della collezione storica della Biblioteca del Collegio Rabbinico Italiano, che fu razziata nel 1943 e inseguito alla guerra fu restituita dalle forze alleate”. Del Fondo, che conta libri antichi e rari, fanno parte anche quelli salvati dal fango e dall’acqua che colpì Firenze nel 1966. “Questo patrimonio librario contiene opere di vario tipo, – racconta il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, direttore del Collegio rabbinico – contiene collezioni di assoluta specificità come tutti i libri di responsa di ebrei italiani; ci sono edizioni popolari di uso comune, come libri di Torah destinati agli studenti; libri di tefillah e in generale testi di letteratura rabbinica di uso comune e didattico”.
Il progetto di restauro dell’intera collezione prevede diverse tappe, che prenderanno il via dal prossimo settembre: si andrà dalla raccolta, all’asciugatura e disinfezione, poi la spolveratura e infine la riconsegna. Una parte dei libri sarà donata a coloro che hanno partecipato alla campagna ed una parte sarà nuovamente archiviata. “Perché questi libri sono importanti? Perché in fondo attraverso di essi si comprende l’ambito culturale entro il quale si è sviluppato il pensiero, l’azione, la fede degli ebrei che vi hanno studiato sopra”, sottolinea il sofer Amedeo Spagnoletto.
Nel lancio del progetto si ricorda poi la massima dei Pirkei Avot (1:2): “Su tre pilastri il mondo si sorregge: la Torah, la preghiera, e le buone azioni”.