Oltremare – Concerto a Sderot

daniela fubiniL’estate sta finendo, ma il terrorismo non se ne va, e non se ne è mai andato anche se sui gornali occidentali quello che scrivo qui sotto difficilmente verrà raccontato: la salute fisica e mentale dei 20 mila abitanti di una cittadina del sud di Israele non fa granché notizia. Resta il fatto che ieri sera Hamas (o qualcun altro a Gaza, poco importa chi a questo punto) si è messo a sparare missili mirando consapevolmente contro migliaia di persone sedute in pace ad un concerto di fine estate a Sderot, in una zona di Israele mai contesa dal 1948, gettando nel panico famiglie con bambini e anziani. I rifugi erano lontani e impossibili da raggiungere in tempo, e comunque troppo piccoli per accogliere quel volume di persone; solo l’abitudine dei cittadini del sud a comportarsi nel modo più razionale possibile in situazioni come questa totalmente irrazionali ha evitato una tragedia, perché la polizia ha aperto tutte le uscite dalla zona del concerto ad una velocità impressionante, e non potendo fare altro molti si sono semplicemente allontanati, lasciando indietro passeggini e ogni altra masserizia, con i bambini piccoli in braccio. Iron Dome ha intercettato due dei tre missili, e uno è caduto in zona non abitata, e questo è considerato un “successo”, ma i testimoni raccontano stamane alla radio e sui social che per loro si è superato un nuovo limite: di norma (ma quale norma?) gli attacchi colgono i cittadini del sud di Israele in piccoli gruppi, a casa o per strada o a scuola o in ufficio o nei campi della zona intorno a Gaza, e il numero relativamente piccolo di persone, spesso ben note, che hanno intorno, in qualche maniera aiuta tutti a mantenere il sangue freddo e correre ai rifugi o al riparo senza troppa confusione. Ieri sera, abbiamo visto nei video che girano online, le esplosioni delle intercettazioni dell’Iron Dome erano in alto a picco sulla testa degli spettatori del concerto, e alla tecnica impossibilità di raggiungere alcun riparo si è aggiunto per i presenti lo shock di vedere migliaia di persone tutto intorno potenzialmente senza scampo in caso di ulteriori lanci che non venissero intercettati, e bambini ma anche adulti piangere: una immagine che da sola dovrebbe dare il polso della gravità della situazione.

Daniela Fubini

(26 agosto 2019)