La trattativa per il Conte bis
Ore decisive per la nascita del governo Conte bis, con la trattativa fra Pd e Cinque Stelle che procede serrata, l’incontro del premier incaricato con il Presidente Mattarella e un nuovo intervento favorevole di Beppe Grillo. Anche se diversi restano gli ostacoli da superare.
Scrive Repubblica: “Un’altra giornata sull’ottovolante della crisi. Pd e M5S, dopo un incontro di tre ore a palazzo Chigi, diffondono ottimismo sull’esito della trattativa per la formazione del governo giallorosso. I nodi sul programma cominciano a sciogliersi, giurano i rispettivi capigruppo”.
Per il Corriere “il premier incaricato Giuseppe Conte è armato di una golden share difficilmente eludibile, lo sostiene la stampa internazionale (ieri il New York Times), lo sostengono i mercati finanziari, che hanno dato segnali inequivocabili, oltre ai sondaggi”.
Oggi è previsto un nuovo incontro Di Maio-Zingaretti: “Il pomo della discordia – spiega La Stampa – sta negli incarichi ministeriali, volgarmente detti poltrone. Ce n’è una che scotta in particolare, quella di vice-premier che il M5S rivendica per il suo capo politico. La pretende sul presupposto che Conte sia stato scelto non in quanto grillino ma per le sue (vere o presunte) doti super partes”.
Repubblica racconta i preparativi della festa nazionale del partito di estrema destra CasaPound, in programma dal 5 all’8 settembre a Verona. “Tra i relatori – si anticipa – ci saranno anche tre parlamentari della Lega (in testa il senatore Simone Pillon, autore della discussa legge sull’affido, noto per le sue crociate contro l’aborto e le unioni civili, e ideatore del Family day) e tre di FdI”.
“Febbraio 1991, il concerto durante la guerra del Golfo, con i missili di Saddam Hussein che cadevano su Israele. In programma c’era il Concerto per violino di Brahms, con Isaac Stern solista”. In una intervista con La Stampa, Zubin Mehta ricorda il suo momento più emozionante alla guida della Israel Philharmonic, protagonista in questi giorni in Italia al Festival MITO. “Perché non vi siete fermati, correndo nei rifugi?”, gli viene chiesto. Risponde Mehta: “Perché la musica è il nostro cibo dell’anima, non possiamo vivere senza. Abbiamo indossato la maschera antigas: il pubblico, l’orchestra, Stern e anch’io”.
Nuova clamorosa gaffe di Donald Trump, che in un tweet ha incluso una foto ad alta definizione di una rampa di lancio iraniana. Secondo gli esperti, scrive Repubblica, il presidente ha usato un’immagine riservata, “uno scatto raccolto da un drone Usa che doveva rimanere segreto”. Ad essere così ammessa in modo indiretto “la violazione da parte degli Stati Uniti dello spazio aereo iraniano”.
La Lettura del Corriere pubblica un testo di Art Spiegelman, cui era stata commissionata l’introduzione per una raccolta di albi con le avventure antinaziste di Capitan America e altri supereroi, censurata dalla Marvel per alcuni accenni a Trump. “Nel mondo fin troppo reale di oggi – scrive Spiegelman – il cattivo peggiore delle storie di Capitan America, il Teschio Rosso, vive sullo schermo e un Teschio Arancione perseguita l’America. Il fascismo incombe di nuovo sul mondo”.
La mostra Il Rinascimento parla ebraico, ospitata in questi mesi al Meis, sull’Osservatore Romano. “Quando abitualmente parliamo di Rinascimento – scrive il quotidiano della Santa Sede – siamo portati a pensare, e identificare all’interno di questo tempo, quel periodo di ‘rinascita’ che nelle lettere, ma sopratutto nell’arte e nell’architettura italiana, sia stato generato da precisi stilemi e richiami iconografici, frutto dell’evoluzione di un modo di intendere legato prevalentemente alla società cristiana. Oggi, grazie agli studi portati avanti negli anni, la visione si è ampliata facendo emergere ambiti nel passato ignorati”.
In libreria La storia degli ebrei. L’appartenenza. Dal 1492 al 1900 (ed. Mondadori), il nuovo libro del grande storico inglese Simon Schama oggi presentato sul domenicale del Sole 24 Ore. “Come titolo della sua cronaca di quattrocento anni dell’ebraismo – si riferisce – Simon Schama ha scelto la parola inglese Belonging, ‘appartenenza’. Non si appartiene forse alla propria generazione, tutti assieme, intimi ed estranei? È un legame indissolubile”.
L’Espresso anticipa un capitolo del libro L’asino del Messia (ed. Feltrinelli) di Wlodek Goldkorn, racconto autobiografico di una gioventù dalla Polonia in Israele in uscita nei prossimi giorni. Si legge al riguardo: “Le paure. Le attese. Un altro nome per ricominciare. Donne e uomini in viaggio dalla Polonia a Tel Aviv e Gerusalemme. Sognando una società nuova”.
La Lettura del Corriere incontra Gilles Kepel, tra i massimi esperti di Medio Oriente, autore di Uscire dal caos. La crisi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente (ed. Raffaello Cortina). Viene spiegato: “La necessità che l’Europa unita elabori una coesa politica estera per agire in Medio Oriente è il mantra del libro”. L’inserto settimanale dà anche appuntamento agli Uffizi, per una visita alla mostra Tutti i colori dell’Italia ebraica inaugurata in giugno. Un allestimento che, si sottolinea, “narra la storia degli ebrei e della loro familiarità con il tessile”.
Su Avvenire è invece presentato il saggio Una nazione in commercio (ed. FrancoAngeli) di Luca Andreoni, dedicato alla storia della Comunità ebraica di Ancona. “Attraverso la storia ebraica – si legge – viene profilata la storia di un intero territorio e di una città centrale negli equilibri dello Stato pontificio”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(1 settembre 2019)