Primo settembre, ottanta anni dopo
“Ricordiamo e agiamo per la pace”

“Mi inchino di fronte alle vittime dell’attacco a Wielun. Mi inchino di fronte alle vittime polacche della dittatura tedesca. E chiedo perdono”.
Così il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (nell’immagine) nel corso di una cerimonia commemorativa a 80 anni dallo scoppio della seconda guerra mondiale che si è tenuta proprio a Wielun alla presenza tra gli altri del presidente polacco Andrzej Duda.
A ricordare l’anniversario è stata anche anche Ursula von der Leyen, la presidente tedesca della Commissione europea: “Oggi – il suo messaggio – è l’ottantesimo anniversario di un capitolo oscuro della storia europea, lo scoppio della seconda guerra mondiale in Polonia causato dalla Germania nazista. Dovremmo ricordare collettivamente, imparare le nostre lezioni individualmente e agire insieme per il futuro. Per la pace. Per dignità. Per l’umanità. Questo è il nostro dovere. Per sempre”. Sulla stessa lunghezza il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha affermato: “Il primo settembre 1939 scoppiava la seconda guerra mondiale. Il sonno della ragione generò mostri orribili nel cuore d’Europa. Abbiamo saputo sconfiggerli costruendo pace, sviluppo, e sicurezza per la nostra gente. Non era scontato”.
La cerimonia odierna a Wielun segue di qualche giorno un altro appuntamento con il ricordo di quei giorni che ha avuto Steinmeier come protagonista. E cioè, a Fivizzano, con la partecipazione del suo omologo Sergio Mattarella, la solenne commemorazione delle vittime della strage lì compiuta dai nazifascisti 75 anni fa. “Mai più nazionalismo sfrenato, mai più razzismo e violenza: dobbiamo ricordarlo – il monito di Steinmeier – nel momento in cui il veleno del nazionalismo torna ad infiltrarsi in Europa”.

(1 settembre 2019)