In ascolto – Il piyyut
Rabbi Haim Louk (1942) è uno dei più grandi payyetan della nostra epoca. Nasce a Casablanca e resta orfano di padre a soli 4 anni. A 10 anni diventa allievo del celebre rabbino David Buzaglo, che gli instilla l’amore per la poesia e il canto. A 13 anni si trasferisce a Londra per approfondire lo studio delle antiche melodie della tradizione ebraica, ma qualche anno dopo torna alle origini e si stabilisce a Tangeri, all’epoca città indipendente e cosmopolita, sede di ebrei spagnoli, in cui all’epoca esisteva anche una importante comunità ashkenazita. A Tangeri inizia a studiare e ad amare Shlomo Ibn Gavirol e Yehuda Halevi, canta per la comunità e pone le basi per il suo progetto di vita: diffondere e far amare il piyyut a un pubblico sempre più vasto, in ogni parte del mondo. Oggi, con orgoglio e gioia dichiara: “Negli ultimi anni, con l’aiuto di Dio, il riconoscimento dell’importanza del piyyut ha superato i confini; è cresciuto il pubblico, così come è aumentata la varietà dei musicisti impegnati nel genere. Anche i cantanti popolari, uomini e donne, ashkenaziti e mizrachi, hanno imparato a conoscere e ad amare le poesie e persino e credo che questo sia davvero un grande riconoscimento”.
Intorno a lui, presso il Tzvi Isntitute di Gerusalemme, si è formato un ensemble vocale molto interessante, composto da persone assai diverse fra loro: Niro Abekakis, agricoltore che coltiva cardi, Rafael Bensoussan, impiegato di banca immigrato da Parigi, Yehuda Edrei, avvocato, Avraham Cohen attore e clown presso il Shaare Tzedek Medical Center, Yehonatan Erez, artigiano del legno che ama costruire e riparare strumenti musicali, ma anche Yogev Levi, musicista professionista che dice: “Mi sento come se avessi ricevuto un dono speciale, per il quale sento profonda gratitudine”.
Persone molto diverse unite dall’amore per la poesia e la lode a Dio, che raccontano quanto sia speciale cantare insieme, quanto li faccia sentire in un mondo perfetto.
Raccontano di aver trovato in Rabbi Haim Louk un leader carismatico e una guida spirituale, ma nel corso degli anni la loro formazione si è evoluta e oggi amano, giustamente, definirsi un gruppo di professionisti, guidati dal direttore Yair Harel che è anche autore degli arrangiamenti vocali.
Rabbi Louk sostiene che quanto più il componimento è difficile, tanto più è dolce.
Quello che ascoltiamo oggi è in effetti tanto dolce quanto complesso; è un brano modale, con ritmi binari e ternari che si intrecciano e il video racconta quanto effettivamente il piyyut sia entrato dentro i suoi cantori, che esprimono “devozione” anche con il movimento del corpo e le espressioni del viso.
Consiglio d’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=9D8UzWqMXHE
Maria Teresa Milano
(3 ottobre 2019)