“Giusti, una lezione per i nostri giovani. Al Monte Stella un tempio civile”
“Avendo conosciuto gli ingiusti, tanti, ho sempre trovato straordinario il coraggio dei giusti. Non si tratta solo di un titolo: giusto è chi ha fatto una scelta eroica. Per questo, dopo Yad Vashem, sono molto contenta che ci sia un luogo anche nella mia Milano che li onori”. Il luogo di cui parla a Pagine Ebraiche la senatrice Liliana Segre è il Giardino dei Giusti del Monte Stella, una realtà nata nel 2003 che domenica vedrà l’inizio di un nuovo capitolo. “Dopo cinque anni di lavori e di battaglie, abbiamo completato il progetto del Giardino dei Giusti. – spiega Gabriele Nissim, il presidente di Gariwo, l’associazione motore di tutta l’iniziativa – Siamo partiti da lontano: nel 2003 abbiamo iniziato piantando alcuni alberi e ispirandoci allo Yad Vashem di Gerusalemme, abbiamo creato l’Associazione di cui fanno parte il Comune di Milano e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, progressivamente siamo cresciuti, abbiamo inaugurato altri giardini, siamo andati in Europa e abbiamo ottenuto dal Parlamento Ue il riconoscimento della Giornata europea dei Giusti, poi quello del Parlamento Italiano. Abbiamo costruito qualcosa dal valore storico, con un impatto politico e culturale concreto, rendendo universale il concetto profondamente ebraico dei giusti”. Un concetto, spiega Nissim, che ha alla base l’idea richiamata da Liliana Segre di responsabilità della scelta: “Ricordare un giusto significa parlare anche degli indifferenti. Chi ha fatto è andato sempre contro la maggioranza silenziosa, contro le leggi ingiuste, ha agito sempre come minoranza, mettendo in discussione la zona grigia rimasta indifferente ai soprusi e alle discriminazioni. Per questo i giusti portano un messaggio di responsabilità ai nostri giovani. Ci fanno capire che ognuno può sempre essere arbitro del proprio destino, scegliendo di fare il bene”. Il bene è una scelta, ribadisce il presidente di Gariwo, e lo raccontano i giusti che il Giardino sul Monte Stella onora. Un luogo già di per sé simbolico: il Monte è infatti una collinetta artificiale formata con i cumuli delle macerie dei bombardamenti che stravolsero Milano durante la Seconda guerra mondiale. Un progetto ideato dall’architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Elsa Stella, da cui la collina prende il nome.
I lavori di riqualificazione dell’area legati al Giardino hanno avuto una vita travagliata, con incomprensioni con alcuni gruppi di quartiere che sostenevano che il progetto stravolgesse le idee di Bottoni per il luogo. “Abbiamo combattuto per cinque anni, abbiamo subito il blocco dei lavori, abbiamo fatto ricorso al Tar e abbiamo avuto ragione. Dal ministero dei Beni Culturali ci hanno fermato per poi dire che il progetto andava benissimo. Insomma è stata lunga ma ce l’abbiamo fatta con tenacia e determinazione”, aggiunge Nissim.
Per il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara, “l’inaugurazione di domenica (con iniziative a partire dalla mattina e con la Testimonianza di Liliana Segre) è un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni da Gariwo, dall’Associazione del Giardino dei Giusti, dall’architetto Stefano Valabrega. Sono state superate le difficoltà con alcuni gruppi del quartiere che vedranno con i loro occhi l’importanza del progetto. È un luogo per la città e per i suoi cittadini dal grande valore morale”. Gli fanno eco le parole dell’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran: “L’inaugurazione del Giardino dei Giusti completato è il coronamento di un lungo percorso svolto nelle istituzioni a supporto di una delle migliori idee che in questi anni ci son state sottoposte, merito di Gariwo e Gabriele Nissim. – afferma Maran – La cosa più bella è che è il nuovo inizio di un luogo che parla alle giovani generazioni. Che lo fa cercando di non perdere la memoria di storie, uomini, donne e sacrifici. E di raccontarle al futuro. Perché nessuna lezione è utile se non ci serve per le scelte che prenderemo domani”. Un’analisi che coincide con l’idea di Nissim che il Giardino sia un “tempio civico per Milano, un luogo di educazione alla responsabilità con spazi costruiti per favorire il confronto tra diverse culture, religioni, tradizioni. Non è un caso se abbiamo chiesto a rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, di partecipare così come verrà l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, la pastora della Chiesa Valdese Daniela Di Carlo e ancora i rappresentanti del mondo islamico italiano e molti altri. Vogliamo che sia uno spazio per tutti”.
“Il Giardino – spiegano da Gariwo – è stato strutturato in modo tale che chi passeggia tra i cippi e gli alberi possa essere spinto a riflettere su come replicare le Storie dei Giusti nella vita di tutti i giorni.
Per questo motivo sono stati predisposti due ambienti diversi: uno è lo ‘Spazio del Dialogo’, una piazzetta molto raccolta in cui riflettere da soli o in piccoli gruppi; l’altro è un ampio anfiteatro circondato dagli alberi, dove i giovani si possono confrontare collettivamente sul concetto di responsabilità e su come applicarlo nella vita di tutti i giorni”. Ai giovani si rivolge il pensiero del Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolé: “Il Giardino è un luogo straordinario della città che consente di confrontarci con chi di fronte alla chiamata della storia ha scelto di mettere a rischio la propria vita per salvare chi era in pericolo. L’auspicio è che i giovani capiscano che anche loro possono far parte del cambiamento ma serve il coraggio della scelta”.
Domenica sarà presentata anche l’audio guida, presente sull’app izi.travel, con un tour completo attraverso le storie dei più di 60 Giusti onorati al Monte Stella o scegliendo le figure e le tematiche che più interessano. A cui continueranno ad aggiungersene di nuove, promette Nissim che spiega di avere ancora tanti progetti in cantiere: “sulla scia della Carta delle responsabilità che abbiamo presentato lo scorso anno, stiamo lavorando ad altre Carte: una sui valori nello sport, uno sul contrasto all’odio sui social network, una sul tema di grande attualità del cambiamento climatico”. L’appuntamento di domenica dunque, a cui hanno aderito diverse autorità e personaggi del mondo della cultura come l’attore Claudio Bisio e gli scrittori Antonio Scurati (Premio Strega 2019) e Gaia Manzini, è uno dei tanti capitoli di una storia che guarda al futuro nel segno dei giusti. “Il nostro obiettivo – conclude Nissim – è quello di insegnare ai nostri giovani a prevenire il male prima che accada. Primo Levi ha sempre detto che il male non avviene in un’isola separata ma nasce e si espande nella quotidianità. Si tratta di scegliere di fermarlo”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked