La senatrice Segre
La discussione in aula al Senato della proposta della senatrice a vita Liliana Segre di una Commissione straordinaria parlamentare per contrastare l’hate speach, il razzismo, l’antisemitismo, l’intolleranza e la violenza, fortemente voluta dalla senatrice Segre, inizierà domani, proprio nel momento in cui è emerso lo scandalo dei 200 messaggi di insulti al giorno ricevuti dalla senatrice Segre, pieni fra l’altro di odio antisemita. Mentre tutte le forze politiche si sono affrettate a condannare a parole questi insulti rivolti ad una parlamentare illustre, reduce da Auschwitz e testimone della Shoah, la destra si è però anche affrettata a presentare mozioni volte a svuotare di contenuto quella della senatrice Segre: la Lega, con una mozione volta a rivolgere la Commissione contro i migranti e i musulmani, e non a contrastare l’hate speach, Forza Italia difendendo la libertà di pensiero e di opinione quasi fosse minacciata dalla mozione della senatrice Segre. Alla Lega vorrei ricordare che oggi i fascisti che sono sfilati a Predappio, in ricordo della Marcia su Roma, con tanto di saluto romano, portavano magliette con la scritta “Salvini santo subito”. O vogliamo sostenere che il fascismo non era antisemita? A Forza Italia vorrei chiedere se anche il Manifesto della razza, dell’agosto del 1938, con cui si apriva la campagna contro gli ebrei, può, dal momento che non era un atto legislativo, essere annoverato fra le opinioni da salvaguardare. Alla senatrice Segre, la mia totale solidarietà in questa vicenda che dovrebbe far vergognare di sé ogni italiano, e la speranza che la discussione sulla sua proposta vada in porto senza ostacoli.
Anna Foa, storica