International edition
Roma, una via per Rav Toaff

Schermata 2019-10-28 alle 14.43.05Nei prossimi giorni una via della Capitale porterà il nome di rav Elio Toaff. Come raccontato in apertura dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, la strada prescelta è quella dove colui che fu rabbino capo di Roma per oltre mezzo secolo viveva, nel cuore del quartiere ebraico, nel corso della storia più e meno recente teatro di tanti momenti tragici e gioiosi.
Uno di questi, il rastrellamento nazista contro gli ebrei romani del 16 ottobre 1943, è stato commemorato negli scorsi giorni alla presenza di numerosi rappresentanti delle autorità in diversi momenti lungo il corso dell’anniversario (a tradurre l’articolo Sara Volpe, studentessa della Scuola Traduttori e Interpreti di Trieste che sta svolgendo il tirocinio nella redazione giornalistica dell’Unione delle comunità ebraiche italiane).
Ancora, per il pubblico dell’edizione internazionale di Pagine Ebraiche, il resoconto di un’audizione alla Camera sul tema della circoncisione religiosa dei bambini, dove si è ribadito la centralità della pratica nell’ebraismo come diritto fondamentale, in aggiunta alle rigorose procedure in proposito per tutelare la salute dei minori previste dall’intesa tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Assemblea Rabbinica e Stato (traduzione in inglese di Sara Facelli e Claudia Azzalini).
È il tedesco la lingua settimanale della rubrica Bechol Lashon, con lo storico Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano che riflette su quanto accaduto nel giorno di Kippur nella città tedesca di Halle, dove un estremista di destra ha attaccato la sinagoga, uccidendo due passanti dopo non essere riuscito a penetrarvi (a firmare la versione in inglese Sara Facelli e Anna Zanetti).
Lo storico sociale delle idee David Bidussa invece si occupa di rapporti tra Regno Unito ed Europa.
“Più o meno 79 anni dopo, ancora una volta a Dunkerque, la Gran Bretagna e l’Europa scoprono che cosa sia “l’ultima spiaggia”. Ora, a differenza del giugno 1940, non c’è stata nessuna ‘patria’ all’orizzonte, pronta a portare in salvo gli ultimi sopravvissuti” scrive Bidussa.
Infine nella rubrica Italics un articolo ripreso dal portale New Europe, che illustra i risultati della legge che ha permesso a decine di migliaia di ebrei di origine sefardita di richiedere nuovamente la cittadinanza spagnola, oltre cinque secoli dopo la loro espulsione da tutti i domini di Madrid, inclusa l’Italia meridionale.