“Alberto Sed, ci lascia
una voce incrollabile di Memoria”

Cordoglio per la scomparsa di Alberto Sed nel mondo ebraico e in tutta la società italiana.
“Con Alberto Sed – afferma Noemi Di Segni, Presidente UCEI – ci lascia una voce incrollabile di Memoria. Un testimone degli orrori del Novecento che, senza tregua, mettendo avanti a tutto il proprio appassionato impegno civile, si è dedicato all’incontro e al racconto di quegli orrori con le nuove generazioni.
“Il suo messaggio di vita, speranza e consapevolezza – prosegue Di Segni – è il più grande regalo che Alberto Sed ha fatto ai suoi interlocutori in tutti questi anni. Un contributo che, declinato in incontri con le scuole, conferenze, libri e molte altre iniziative cui non si è mai sottratto, non sarà dimenticato. Grazie Alberto, grazie di tutto. Sia il tuo ricordo di benedizione”.
A dare notizia della scomparsa Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma. “La sua scomparsa – le sue parole – rappresenta un dolore immenso per tutta la Comunità. Una perdita ancora più dolorosa in questi tempi cupi in cui si riaffaccia l’odio antisemita. Con il sorriso ha saputo raccontare l’inferno e renderci persone migliori. D-o ne benedica la memoria.”
“Scampato alla retata del 16 ottobre, viene arrestato pochi mesi dopo a seguito di una delazione, insieme alla madre e alle sorelle, e deportati ad Auschwitz.
Con lui – lo ricorda la Fondazione Museo della Shoah di Roma – se ne va una voce delle Memoria, che tutti noi, oggi più che mai, dobbiamo tenere viva”.
Così invece la sindaca Virginia Raggi in un tweet: “Cordoglio per la scomparsa di Alberto Sed. Era sopravvissuto al campo di sterminio Auschwitz-Birkenau. Proprio domattina partirò per il Viaggio della Memoria con gli studenti capitolini. Perché il valore della testimonianza è pilastro di ogni democrazia”.
“Con la scomparsa di Alberto Sed – commenta Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio – perdiamo una parte importante della nostra memoria. Sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, Alberto ha dato voce al silenzio raccontando ai giovani l’orrore della Shoah. Oggi il mondo è un po’ più povero. Grazie Alberto”.
Commosso anche Roberto Riccardi, suo biografo, che ha raccontato la vita di Sed nel libro “Sono stato un numero” pubblicato da Giuntina. Afferma Riccardi: “È stato un numero, come il suo libro dichiara, ma non è mai stato meno di un uomo. Hanno smesso di esserlo i suoi carnefici, quando hanno appeso l’anima ai cancelli di un lager. Alberto Sed li ha sconfitti allora con la sua purezza di adolescente incapace di rancore, con la forza invincibile del suo sorriso. Li ha battuti per sempre.
Tifosissimo della Roma, il Testimone viene omaggiato in queste ore anche dalla sua squadra del cuore. Ad essere riproposta un’intervista pubblicata lo scorso 25 aprile in occasione della festa della Liberazione. Una commovente testimonianza di Memoria e passione civile, anche attraverso la sfida di un pallone che unisce invece di dividere.

(3 novembre 2019)