Pioggia di razzi da Gaza contro Israele
“Chi non condanna, premia il terrore”

In nove ore sono oltre 150 i razzi piovuti dalla Striscia di Gaza su Israele. Quaranta gli israeliani feriti a causa dei missili sparati dalla Jihad islamica, seconda organizzazione terroristica di Gaza, in una giornata segnata dalla violenza. “Più di un milione di israeliani ha dovuto cercare riparo” nei bunker antimissile, spiega il ministero degli Esteri israeliano, ricordando che le scuole dal Sud d’Israele fino a Tel Aviv sono rimaste chiuse. I media locali raccontano della paura di chi vive nei luoghi bersaglio del terrorismo palestinese. Sta facendo il giro del mondo il video del razzo caduto su un’autostrada e che miracolosamente non ha colpito nessuna delle macchine che la stavano attraversando. Israele ha risposto alla violenza ma, ha spiegato in una conferenza stampa, il capo di Stato maggiore Aviv Kochavi, l’esercito è pronto a rispondere colpo su colpo alla Jihad islamica, movimento sostenuto direttamente dall’Iran. La pioggia di missili contro la popolazione – colpite case, strade, aziende nel Sud d’Israele – è iniziata all’alba dopo l’annuncio dell’eliminazione di uno dei capi della Jihad islamica, Baha Abu al-Ata. “Era l’uomo responsabile della maggior parte degli attacchi da Gaza di quest’anno contro Israele. Era una bomba a orologeria vivente che ancora pochi giorni fa pianificava attacchi – ha spiegato Kochavi, durante una conferenza stampa con il Premier Benjamin Netanyahu e il direttore dello Shin Bet Nadav Argman – Era l’uomo che ha minato notevolmente la sicurezza e la stabilità nel sud del paese, specialmente nelle comunità che confinano con la Striscia di Gaza. Era lui che ha preso ogni iniziativa per sabotare i tentativi di calmare la situazione con Hamas”. Il direttore dello Shin Bet Argman ha poi sottolineato che l’uccisione di Abu al-Ata manda un messaggio chiaro ai nemici d’Israele: “Possiamo raggiungere chiunque metta in pericolo la nostra sicurezza”. Un concetto espresso in precedenza da Netanyahu che ha ribadito il messaggio di Kochavi: “non siamo interessati a un’escalation di violenza ma se necessario risponderemo”.
L’inviato israeliano all’ONU Danny Danon ha intanto chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di condannare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele. “Nove milioni di cittadini stanno affrontando un insopportabile attacco da parte di gruppi terroristici. Mi aspetto una condanna chiara e inequivocabile della parte responsabile di tutto questo e non una dichiarazione che chieda ad entrambe le parti di agire con moderazione. È giunto il momento che la comunità internazionale capisca che il silenzio è un premio al terrore”, l’ambasciatore Danon.

dr