Milano Bookcity, una piattaforma
per parlare di libri e idee

Schermata 2019-11-18 alle 12.56.18“Io scrivo i racconti per me, la scrittura mi aiuta a capire i miei sentimenti di uomo e di padre, è un modo per interrogarmi sulla mia condizione umana”. Così lo scrittore israeliano Etgar Keret raccontando al pubblico di Bookcity qual è la scintilla che lo porta a scrivere: un’indagine personale sulla condizione umana. Un’indagine che ha portato Daniela Dawan a scrivere Qual è la via del vento, un romanzo che scava nella storia famigliare così come di un’intera comunità: la vita e la fuga dell’ebraismo libico dal paese nordafricano durante i progrom antiebraici degli anni ’60. Nella sinagoga centrale di Milano, fresca di Premio Adei Wizo “Adelina Della Pergola”, Dawan ha raccontato, dialogando con Ferruccio De Bortoli, la genesi del suo romanzo e riportato alla luce ricordi e sapori di quella vita lasciata alle spalle ma comunque parte della sua identità.
Un’indagine sulla condizione umana è la base anche di un altro volume presentato in questa edizione 2019 di Bookcity: è Il nemico innocente. L’incitamento all’odio nell’Europa contemporanea, curato da Milena Santerini e presentato al Memoriale della Shoah di Milano. IMG-20191117-WA0002Il libro – con saggi di Michel Wieviorka, Andrea Riccardi, Giovanni M. Flick, Giovanni Ziccardi, Betti Guetta – offre l’opportunità di riflettere sulla diffusione dell’odio nella società contemporanea e al contempo traccia alcuni percorsi da seguire per vivere insieme senza ostilità. Non è un caso che la presentazione sia stata inserita nel programma del Memoriale “Pensieri di Libertà” e che rifletta lo spirito di una rassegna come Bookcity che, nell’intenzione dei suoi organizzatori, pone al centro il dialogo e il confronto. “BookCity Milano si conferma sempre più una piattaforma globale di dibattito e confronto, – ha infatti sottolineato l’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno, chiudendo la rassegna – capace di spaziare da luoghi e temi della molteplice identità cittadina alle grandi sfide del tempo futuro per l’intero pianeta. Da Barcellona, città gemella grazie ad UNESCO, al distretto solidale di Corvetto, dal Gratosoglio, vissuto in un viaggio letterario sul tram n. 3, alle Afriche testimoniate da Chimamanda Ngozi Adichie e Wole Soyinka, la questione cruciale delle convivenze, richiamata fin dall’inaugurazione con Fernando Aramburu, ha attraversato le oltre 1500 iniziative diffuse in tutto lo spazio urbano. E nel 2020 ci dedicheremo al tema dell’ambiente e della sostenibilità globale, in un anno caratterizzato dal protagonismo dei talenti delle donne, protagoniste della programmazione culturale cittadina”.