L’Italia e i conti con il maltempo

rassegnaAlle 14 di ieri una frana ha fatto crollare 30 metri di viadotto sulla A6 Torino-Savona. Non risultano vittime ma, raccontano i quotidiani, è segno di una situazione preoccupante delle infrastrutture. “Il crollo è stato provocato dal fiume di fango in caduta, ma le indagini affidate ai vigili del fuoco di Savona e alla polizia stradale – scrive Corriere – dovranno verificare anche lo stato di manutenzione del viadotto”. Nell’alessandrino una donna è morta travolta dalle acque del Bormida e la situazione è difficile in diverse parti d’Italia. Di “eterna piaga dell’incuria” parla in un lungo articolo Gian Antonio Stella sul Corriere, denunciando il fatto che si “interviene dopo” le tragedie e non prima per evitarle.

Liliana Segre, il tributo di Genova. Cittadinanza onoraria e Premio Primo Levi sono stati conferiti ieri alla senatrice a vita Liliana Segre per il suo contributo nella lotta per i diritti. Un’occasione per confermare il suo impegno alla guida della Commissione parlamentare contro l’odio di cui ha voluto la creazione (Repubblica Genova e Secolo XIX). “In questo Paese c’è chi mi ha insultato, – ha dichiarato Segre – ma soprattutto chi ogni giorno dimostra in continuazione affetto nei confronti miei e di quello che faccio, di quello che dico. Bisogna dare importanza a quello, non a chi vuole male. Non parliamo degli odiatori, parliamo solo di chi fa il giusto”.

Rubrica contro l’odio. Su Repubblica Paolo Berizzi presenta una nuova rubrica del quotidiano dal titolo “Piovono Pietre”: ogni giorno un racconto breve di un episodio d’odio. “In poche righe vi aggiorneremo, come fosse una contabilità, sui piccoli abissi di questo tempo che degrada in una caccia permanente al nemico di turno. – scrive Berizzi – Con un obiettivo: avvicinarci il più possibile alla radice della lunga stagione del cattivismo”.

Milano e il monitoraggio dell’odio. L’Università Cattolica di Milano ha avviato un progetto di “Osservatorio sull’hate speech online al fine di realizzare un’attività di ricerca, studio e analisi in materia di contrasto alle espressioni discriminatorie di “odio” motivato dall’appartenenza religiosa o culturale”. A spiegarlo al Giornale Milano, Milena Santerini, direttrice del Centro di ricerca sulle relazioni interculturali a cui è stata affidata la guida dell’iniziativa, che vede coinvolto l’Osservatorio antisemitismo del Cdec e dell’associazione Giovani musulmani italiani.

Dall’Iran all’Algeria, le proteste laiche. Intervistato da La Stampa, l’esperto di politica internazionale Gilles Kepel parla dei moti di protesta che coinvolgono diversi paesi musulmani. “Per la prima volta vediamo che le rivoluzioni non sono prese in ostaggio da divisioni settarie. C’è un movimento sociale, culturale, che non risponde alle linee del confessionalismo. – afferma Kepel – In Sudan c’è un rifiuto dei Fratelli musulmani, la base che sosteneva l’ex dittatore Omar al-Bashir. In Algeria c’è il ricordo dei gruppi jihadisti della guerra civile degli anni Novanta, e la piazza rigetta violenza ed estremismo. A quarant’anni dalla rivoluzione islamica in Iran e dalla svolta conservatrice in Arabia Saudita, per la prima volta gli islamisti, sciiti e sunniti, sono in difficoltà”.

La difesa dei diritti. “La difesa dei diritti fondamentali è sparita dall’agenda dei governi, in primis di quegli europei che pure ipocritamente agitano la bandiera dei valori non negoziabili, delle istituzioni internazionali (come il dispendioso ed inutile ente denominato Nazioni Unite), dai sentimenti dell’opinione pubblica”. Lo afferma sul Corriere Pierluigi Battista, sostenendo che non c’è nessuna iniziativa concreta a livello internazionale per difendere i diritti di chi è vittima dei soprusi, come i curdi abbandonati dopo aver combattuto l’Isis, i siriani oppressi da Assad, i manifestanti uccisi in Iran dal regime degli Ayatollah.

Battute inappropriate. L’ex stella del calcio Marco van Basten è finito nella bufera in Olanda per aver pronunciato un saluto nazista, “Sieg heil, durante una diretta tv su Fox Sport. Il saluto voleva essere una battuta ed è stato un gesto infelice, si è scusato van Basten. “Infelice è dir poco, – scrive Gazzetta dello Sport – visto e considerato che proprio in questa giornata di campionato in Olanda i calciatori protestavano scioperando per un minuto” dopo degli episodi di razzismo.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked