L’Europa e l’odio antiebraico

rassegna“L’antisemitismo che l’Europa non sa vincere”. Lancia l’allarme Ernesto Galli Della Loggia, in un editoriale sulla prima pagina del Corriere. “È facile supporre – scrive – come l’antisemitismo che oggi rialza la testa dappertutto, più che la manifestazione di un’effettiva avversione diretta nei confronti degli ebrei, rappresenti in realtà qualcos’altro. Vale a dire l’effetto aggressivo di un avvilimento, una forma di ottusa rivalsa per la capillare mortificazione che l’identità europea si trova a subire da tempo”. Il professor Galli Della Loggia attacca “l’uso politico dell’ebraismo da parte dei non ebrei, cioè l’uso che gli esponenti politici non ebrei, solo loro, solo e sempre esponenti della politica, e dunque perlopiù, ahimè, personaggi agli occhi dell’opinione pubblica largamente screditati, fanno spesso e volentieri dell’ebraismo”. Nel momento in cui attestano “il proprio impeccabile status etico-ideologico”, sostiene l’editorialista del Corriere, “si affrettano a cogliere strumentalmente la minima occasione per manifestare a gran voce la propria vicinanza/solidarietà/amicizia/stima, ecc, ecc. nei riguardi dell’ebraismo, mostrando quasi una sorta d’interesse personale a enfatizzare oltremisura ogni più insignificante miserabile gesto antisemita per esibire quanto su quel piano sia irreprensibile la propria immagine e reprensibilissima invece quella dei loro avversari”.

La Stampa intervista l’imprenditore libanese Abdallah Chatila, che ha comprato cimeli di Hitler e del Terzo Reich con l’intenzione di donarli ad Israele. Racconta Chatila: “Stavo leggendo il giornale, ho trovato l’appello dell’Associazione Ebraica Europea per fermare il commercio di questi oggetti che offendono l’Olocausto. Ho sentito che avrei dovuto impossessarmene, per distruggerli, prima che finissero nelle mani sbagliate”. Chatila ci ha poi ripensato: “Li donerò agli ebrei. La memoria è l’unica arma che abbiamo contro gli orrori della Storia”.

Repubblica segnala l’espulsione da parte di Israele di Omar Shakir, direttore della ong Human Rights Watch. “Per la prima volta nella sua storia – si legge – ieri Israele ha espulso dal suo territorio un cittadino straniero accusato di un reato d’opinione”. La contesta era arrivata fino alla Corte Suprema e l’espulsione, scrive Repubblica, decisa “secondo una legge del 2017 che permette di allontanare i sostenitori del movimento BDS, che sostiene il boicottaggio dei prodotti israeliani per il trattamento che lo Stato ebraico riserva ai palestinesi”. Nell’articolo si omette di dire che il movimento BDS si è più volte distinto per aperto antisemitismo.

Vittorio Feltri, su Libero, se la prende con le amministrazioni comunali che stanno concedendo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Scrive Feltri: “Che volete che importi a Segre di diventare cittadina di questa o di quella insignificante comunità urbana? Credo che la signora stessa ne abbia piene le scatole di essere tirata per la giacchetta dai sindaci e dalle giunte allo scopo di essere cooptata quale degna appartenente a piccole o grandi località”.

“Balotelli? È nero, sta lavorando per schiarirsi”. Le vergognose parole di Massimo Cellino, presidente del Brescia, aprono un nuovo caso nel mondo del calcio. Il presidente dei calciatori italiani Damiano Tommasi, interpellato dal Corriere, rivela la propria amarezza: “Non so se quella di Cellino fosse una battuta o un paradosso, o cos’altro, ma non è questo che conta: è il segnale che dimostra come non ci sia una reale percezione del problema”.

Gariwo, il Giardino dei Giusti di Milano, presenterà domani tre carte per favorire una maggiore consapevolezza su web, sport e clima. Dice il suo presidente Gabriele Nissim al Corriere: “Abbiamo consultato esperti dei social, personalità dello sport, scienziati, perché si vive meglio dialogando e rispettando l’avversario. Per la prima volta ci occupiamo d’ambiente: la cura del pianeta vale quanto i diritti umani”.

Foglio, nel suo inserto, traduce un recente intervento di Sacha Baron Cohen contro la propaganda dell’odio sui social network. “Se Facebook fosse esistito negli anni Trenta – ha detto il noto attore – avrebbe permesso a Hitler di pubblicare annunci sulla ‘soluzione’ al ‘problema ebraico’”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(26 novembre 2019)