Londra, l’Isis rivendica

rassegnaÈ stata rivendicata dall’Isis l’azione terroristica di venerdì a Londra. Chiarita intanto, come riportano anche i quotidiani italiani, la dinamica dell’attacco.
“Khan – scrive tra gli altri La Stampa – ha brandito un coltello da cucina durante una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti in un edificio chiamato Fishmongers’ Hall. Lì è stato bloccato da alcuni presenti: uno di loro è stato identificato dal ‘Times’ come uno chef polacco di nome Lukasz: ha attaccato Khan con una zanna di narvalo (un enorme cetaceo) che era appesa ad una parete. Un altro civile lo ha attaccato con un estintore. E tra quanti hanno fermato l’attentatore c’è anche un assassino condannato all’ergastolo nel 2004 per l’omicidio di una ragazza di 21 anni”. Una volta uscito dall’edificio, “Khan è stato circondato e spinto a terra, mentre un poliziotto in borghese lo ha disarmato allontanandosi con il coltello, e la polizia lo ha freddato”.

Fermato dalla Digos Pasquale Nucera, ex boss della ‘Ndrangheta che reclutava neonazisti con l’obiettivo di compiere attentati (uno dei quali contro l’Anpi). Repubblica racconta questo inquietante personaggio, fiero del suo odio verso islamici ed ebrei: “Si faceva chiamare Leon, come il killer del famoso film francese di Luc Besson. Postava le fotografie dei giorni passati nella Legione straniera, in Africa, tuta mimetica e armi in pugno. Si vantava di aver animato Forza Nuova a Genova e di avere organizzato un viaggio in Siria del leader del movimento, Roberto Fiore, chissà se è vero o millantava: di sicuro, sul profilo Facebook sequestrato ci sono alcune foto con lui”. Poi, però, Nucera aveva lasciato l’incarico di vice coordinatore del movimento ad Imperia, in segno di protesta, “ritenendo che la linea del gruppo fosse troppo moderata”.

Molti interventi, sull’Espresso, a proposito delle parole dell’odio che attraversano Italia ed Europa e sulla crescente perdita di consapevolezza. Scrive David Bidussa, segnalando come spartiacque la decisione del sindaco di Predappio di sospendere il sostegno ai Viaggi della Memoria perché ritenuti di parte: “Forse in queste settimane è finito un ciclo. Quello iniziato alla fine degli anni ’90 con la centralità di Auschwitz, più generalmente della Shoah, e la costruzione dell’Europa. Perché la scelta del 27 gennaio come data di memoria era indissolubilmente legata alla scommessa di fare l’Europa. Entrato in crisi quel progetto, forse non è così sorprendente che ci siano delle ripercussioni anche su quella data”. Sottolinea Wlodek Goldkorn: “A quasi 75 anni dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, il grande rimosso del secondo dopoguerra, l’odio sistematico per gli ebrei è tornato come allarme sociale e politico in Occidente”. Come ricorda Gigi Riva, esiste anche un antisemitismo senza ebrei. Ed è rilevabile, in particolare, in Polonia, “dove, da tre milioni che erano prima della Shoah ne sono rimasti solo alcune migliaia”.

“Comporre radicamento e apertura non è mai facile, e in comunità piccole, o medie come quella fiorentina, richiede, sotto la guida del rabbino, lo sforzo di tutti. Ma una comunità può davvero offrire un contributo autentico alla città, vivendo fino in fondo il suo tempo, solo se è in grado, come tutte le altre religioni, di essere se stessa, e usare la saggezza antica per vivere la modernità”. È quanto dice rav Gadi Piperno, nuovo rabbino capo di Firenze, in una intervista con le pagine locali di Repubblica.

Anche un’ora alla settimana di “Lingua e cultura ebraica” nel piano di studi del Collegio Arcivescovile Villoresi di Monza. Una scelta ispirata anche all’attualità. Dichiara infatti don Sergio Massironi, neo rettore, al Corriere Milano: “Gli attacchi recenti alla senatrice Liliana Segre ci dicono che c’è bisogno di guardare alle grandi civiltà del passato, di approcciare il mondo e la cultura ebraica che l’Europa ha misconosciuto fino al dopoguerra”.

“Mussolini e Hitler si allearono a dispetto delle loro nazioni”. È un concetto centrale nell’analisi dello storico Christian Goeschel, autore di un saggio pubblicato da Laterza che è recensito da Sergio Romano sul Corriere. “Forse – si legge – l’aspetto più interessante e paradossale di questo libro è l’esistenza, nel rapporto fra i due dittatori, di una contraddizione difficilmente sanabile. I due leader ostentavano la loro amicizia, ma i loro popoli non si amavano e i loro governi avevano spesso posizioni alquanto diverse”.

Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo affronta un articolo sull’antisemitismo di Ernesto Galli della Loggia, pubblicato negli scorsi giorni del Corriere, esprimendo forti perplessità sul modo in cui questo argomento è stato trattato. Si chiede Colombo: “Invece di accusare di strumentalizzazione chi cerca di intromettersi tra la minaccia (vera, reale, presente) dei suprematisti e il loro target di sempre, non sarebbe più utile lavorare senza tregua a unire la parte civile del mondo che vuole vivere e rispettarsi insieme, contro il sovranismo violento votato al disprezzo e alla distruzione di coloro che vengono dichiarati nemici?”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(1 dicembre 2019)