“Nobel? No, grazie”

rassegna“Bisogna dare i premi Nobel a chi li merita veramente, non a una cittadina molto più semplice come sono io. Lasciamo i Nobel ai Nobel”. Così Liliana Segre, ieri intervenuta per commentare la proposta avanzata dal sindaco di Pesaro e già raccolta in alte sede istituzionali.
“Come dire, troppo. L’ha dichiarato – scrive il Corriere – mentre arrivava al teatro sociale di Alba dove ad attenderla c’era l’ennesimo premio, il ‘Tartufo dell’anno 2019’, massimo tributo delle Langhe ai grandi protagonisti dei nostri giorni che quest’anno coincide con il settantesimo anniversario della medaglia d’oro al valore militare della cittadina cuneese, simbolo della Resistenza”.
La senatrice a vita è il personaggio dell’anno per il settimanale L’Espresso (con lei anche l’attivista russa Olga Misik). “La vita – si legge – è una cosa molto seria, anche i simboli lo sono. E forse è questa la questione privata che spinge i ragazzi a tornare alla politica, nella trasmissione da Liliana che si sente una nonna alle ragazze come Olga di tutto il mondo e in Italia”.

La mostra inaugurata nelle scorse a Trento, dedicata alla fake news secolare del beato Simonino vittima di omicidio rituale ebraico nel 1475, arriva sulle pagine del Corriere. “Si dovette attendere la seconda metà del Novecento – viene spiegato – perché l’azione congiunta dell’ebrea triestina Gemma Volli, di monsignor Iginio Rogger, storico della Chiesa trentina, e del domenicano padre Eckert smontasse le accuse e consentisse alla Congregazione dei riti di rimuovere il culto del presunto beato, ma vero bimbo assassinato da mani ignote”.
Il Corriere presenta anche “Il Papa che voleva essere re” (ed. Garzanti) del Premio Pulitzer David Kertzer. che racconta la figura di Pio IX da una prospettiva francese, i giorni della Repubblica Romana, e la stretta antisemita del pontefice a partire dal 1849.

“L’intelligenza artificiale e il machine learning, con i vantaggi dell’enorme memoria e dell’elaborazione veloce, metteranno alla prova anche quello che oggi è considerato lavoro intellettuale”. È quanto sostiene Andrew Viterbi, padre dell’omonimo algoritmo, in una intervista con La Stampa. Nel colloquio Viterbi ricorda le sue origini ebraiche e la fuga dall’Italia dopo la promulgazione delle leggi razziste. 

Ancora attenzione dalla stampa internazionale alle sfide e ai progetti del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, che ha festeggiato nelle scorse ore due anni dall’inaugurazione (avvenuta alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella). Una visita al Meis è, per il quotidiano israeliano Haaretz, “il miglior antidoto all’antisemitismo”.

Il Giornale celebra la figura dell’imam francese Hassen Chalghoumi, più volte espostosi contro il radicalismo e per questo costretto a vivere sotto protezione. Il religioso viene definito “l’imam amico degli ebrei che combatte l’islamismo”.

“Dateci la voce di Primo Levi”. È l’appello che appare sul domenicale del Sole 24 Ore, dove si ricorda che le lettere di Levi sono sparse tra monografie accademiche e libri divulgativi, riviste e blog letterari. Riunirle in un corpus, viene sottolineato, “sarebbe utile e istruttivo”.

“II porto delle diversità”. È il titolo del programma in base al quale Fiume è stata proclamata Capitale europea della Cultura 2020. Un titolo che, si legge sul domenicale del Sole, “esprime al meglio il carattere peculiare della storia di questa città”. Ad essere ricordata anche la significativa matrice ebraica.

“È sempre triste quando in una società si è obbligati a mettere sotto protezione una persona. Per qualsiasi motivo. È una sconfitta per la libertà di espressione”. Così Nunzio Galantino, ex segretario della CEI, sulla scorta assegnata a Liliana Segre (Famiglia Cristiana).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(15 dicembre 2019)