Roma e i paragoni inaccettabili “Quella vignetta, un abuso vergognoso”
Ha suscitato la massima attenzione negli organi direttivi delle istituzioni ebraiche italiane il caso della vignetta di un disegnatore romano – Mario Improta, che si firma Marione – in cui veniva strumentalizzata la Shoah attraverso un vergognoso paragone tra Auschwitz e l’Unione Europea. Nelle scorse ore, in un intervento radiofonico, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha sottolineato come la Shoah e la Memoria non possano essere svilite e banalizzate per fini politici, usate come concetto di orrore per criticare qualcosa che non piace. Ad intervenire sul caso, oltre alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che ha chiesto l’interruzione del rapporto di lavoro tra il vignettista e il Campidoglio, anche il Memoriale della Shoah di Auschwitz, che in una nota ha sottolineato: “Arbeit macht frei era un’illusione cinica che le SS davano ai prigionieri di Auschwitz. Quelle parole sono diventate un simbolo dell’odio umano. È doloroso per la memoria di Auschwitz e delle sue vittime vedere questo simbolo strumentalizzato e vergognosamente abusato”.
Le polemiche hanno portato il Comune di Roma, con cui Impronta collaborava su temi di didattica nelle scuole, ad interrompere la collaborazione. “Quella vignetta non ha nulla a che vedere con l’amministrazione ma ci tengo a dire che non rappresenta il mio pensiero e contrasta con la mia sensibilità su temi che mi hanno sempre vista impegnata in prima persona. Bisogna fare molta attenzione quando si toccano tematiche come i campi di sterminio e le persecuzioni naziste” le parole del sindaco di Roma Virginia Raggi.