Chanukkah, luce in tutta Italia
La luce di Chanukkah illumina e continuerà a illuminare molte città italiane nei prossimi giorni. Cerimonie all’insegna della condivisione, davanti alle sinagoghe e in diverse pubbliche piazze.
A Roma l’appuntamento ormai tradizionale in piazza Barberini, organizzato per la 31esima edizione dal movimento Chabad Lubavitch (nel video). Incontri e consuetudini che si sono rinnovate in tutto il Paese, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e comuni cittadini. Nelle immagini le cerimonie a Milano, Verona, Casale, Merano e Firenze.
Una testimonianza da Casale
Sarà stato il tempo primaverile, sarà stata la presentazione di ben 14 nuove opere d’arte, o forse la voglia di condividere un momento di speranza universale, ma mai i festeggiamenti di Chanukkah a Casale Monferrato hanno visto tanta partecipazione come quest’anno. Difficile stimare quante centinaia di persone sono effettivamente state ospiti della Comunità ebraica di vicolo Salomone Olper per quella che è ormai una festa cittadina. Monsignor Francesco Mancinelli, intervenuto in rappresentanza del vescovo di Casale Gianni Sacchi, ricorda come circa 30 anni fa si ebbe l’idea insieme ad Adriana Ottolenghi di introdurre a Casale questo momento di preghiera condiviso, come si faceva già dagli anni 70 nel campo grande del Ghetto della sua natia Venezia. Addirittura la prima lampada della Chanukkah casalese venne eretta in piazza Mazzini. Da allora è stato un momento imprescindibile nelle festività della città e l’ecumenismo religioso si è allargato ai rappresentanti di tante fedi diverse. Poi la festa è diventata una straordinaria occasione di confronto con l’arte. La chanukkia la lampada ad otto braccia che si accende durante la festa è infatti la protagonista del “Museo dei lumi” una collezione unica al mondo di questi oggetti realizzati dai più grandi artisti internazionali e casalesi: oltre 250 pezzi ospitati a rotazione nei locali sotto il complesso museale di vicolo Salomone Olper o in giro per il mondo. Così ogni festa di Chanukkah a Casale diventa l’occasione per introdurre nuovi elementi della collezione.
Domenica sono stati in molti a spiegare le peculiarità della Chanukkah casalese, a cominciare da Elio Carmi vicepresidente della Comunità che ha portato i saluti del presidente Giorgio Ottolenghi, ma anche Pietro Gabei presidente della Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – ONLUS a cui fa capo il museo dei lumi e poi ancora Roberto Messina che ha spiegato l’origine della festa e impartito le benedizioni del rito..
Prima delle tante autorità civili e religiose però è stata la festa dell’arte: 14 le nuove opere in esposizione per altrettanti artisti ÆNO, Isabella Angelantoni Geiger, Dario Canova, Gea Casolaro con Luca Casolaro, Fabio Castelli, Stefania Dolce, Elena Caterina Doria, Frascella Studio, Carlo Ivaldi, Daniele Belisario Lesti, Gabriele Levy, Marcello Mastro, Alberto Raiteri, Chelita Riojas Zuckermann. Quasi tutti presenti, sono stati chiamati in Sala Carmi ad illustrare i loro Chanukkiot. L’idea di una luce che si perpetua e moltiplica ha ispirato opere diversissime per materiali, tecniche e concetti. Perchè tutti potessero ammirarle ci sono voluti almeno 4 turni di ingresso in sala. Tra gli ospiti anche l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio che ha visitato sinagoga e museo. “Ho visto opere straordinarie” commenta prima di accendere la “sua” lampada di Chanukkah. Sì perchè uno dei momenti che caratterizza la festa a Casale è che le autorità civili e religiose sono chiamate ad accedere una delle tante lampade collocate nel cortile delle Api. Quest’anno un gesto semplice visto che siamo nel primo giorno della festa e quindi, oltre allo Shammash (la fiamma che accende tutte le altre), andava acceso solo uno degli otto lumi del candelabro. Però quest’anno sono in tanti a compiere il gesto, In rappresentanza del comune di Casale Monferrato il vicesindaco Emanuele Capra parla di “Una comunità vanto della città che ci permette di presentarci con orgoglio per il mondo” C’è anche il sindaco di Moncalvo Christian Orecchia che coglie l’occasione di annunciare che il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, saranno posate “le pietre di inciampo” in ricordo dei deportati della sua città. Ad accendere le lampade sono stati anche i rappresentanti delle forze dell’ordine: il Commissario di Pubblica Sicurezza di Casale Guido Francia in rappresentanza del Prefetto di Alessandria, il Comandante dei Carabinieri di Casale Salvatore Puglisi, il Maresciallo della Guardia di Finanza di Casale Gianluca Mercurio e il Presidente dell’Anpi di Casale Gabriele Farello.
L’incontro e i discorsi della autorità religiose riservano sempre un momento di commozione, perché questa ricorrenza che come altre feste religiose cade nei pressi del solstizio d’inverno, quando le giornate ricominciano ad allungarsi, è più che mai la festa della luce con tutti i significati che la parola può avere. Oltre a monsignor Mancinelli si alternano di fronte alle chanukkiot Ludmilla Biscardi, pastore della Chiesa Avventista, il rev Shoryo Tarabini del Centro Buddista di Cereseto, Daniela Giaretta e Paolo Librè, rappresentanti della Chiesa Metodista di Bassignana, Raffaele Ya’qoub Frasson del Centro Culturale Islamico Casale,, Ahmad Walter Panetta rappresentante del Coreis, e il Pope Marius Sutic della Chiesa Ortodossa di Casale.
Chi legge un brano della Bibbia, chi del Corano, chi parla di spiritualità dell’uomo. Ma il messaggio comune è come la fede abbia il compito di portare speranza e pace in una società che sembra andare verso le tenebre. “Il Mondo ha bisogno di luce” è la frase che si sente più spesso ripetere, prima che tutti, ma specialmente i bambini, prendano in mano il loro Shammash e riempiano di luce tutto il cortile delle Api. Per i Casalesi, qualsiasi religione professino, solo adesso è festa.
Alberto Angelino
(23 dicembre 2019)