Interpretare un testo religioso

francesco bassanoUna volta un’amica supplente mi raccontò che durante l’ora di religione l’insegnante affermò risolutamente ai propri allievi di terza elementare “che i sacerdoti ebrei del tempio avevano condannato a morte Gesù di Nazareth”. Non mi stupirei se da adulti qualcuno di questi bambini non avrà dei giudizi granché positivi sugli ebrei. Il testo di Dacia Maraini si inserisce allora bene in queste narrative. In parte del mondo cristiano permane o è ben viva l’idea degli ebrei “caparbi”, “deicidi”, e “restii” a seguire la “religione d’amore, di pace e di giustizia” introdotta da Gesù di Nazareth per mantenere quella “guerresca, vendicativa e severa dei padri”. Elementi dottrinali anti-giudaici che poi hanno fornito le fondamenta per l’antisemitismo occidentale nel Nuovo Testamento sono reperibili senza difficoltà. Celebre infatti anche il livore per gli ebrei da parte di Lutero, tanto che a discapito del nome, i protestanti nella Germania nazista nutrivano sentimenti antisemiti più dei cattolici. Chiaro che poi la Chiesa, in particolare modo quella cattolica, ha fatto dei grandi passi in avanti nell’interpretazione e nella contestualizzazione della materia evangelica in merito agli ebrei. Così che per quanto esistano ancora gruppi fondamentalisti cristiani, e in Est Europa l’antisemitismo si leghi spesso con nazionalismo e religione ortodossa, gli ecclesiastici raramente sono coinvolti in nuovi pogrom.
Oggi per esempio si sostiene invece che il “Corano sia un testo pericolosamente antisemita e antiebraico”, vengono estrapolati determinati versi (e se ne omettono altri), a volte rimaneggiati o decontestualizzati, da qualche parte ho letto persino che l’antisemitismo cristiano sarebbe stato importato dall’Islam. Non mancano certo nel Corano versi critici ed ostili nei confronti degli ebrei, di natura differente rispetto a quelli neotestamentari perché legati più che alla dottrina ebraica alle conquiste territoriali di Maometto. Ma su questa linea, un secolo fa si sarebbe potuto affermare anche che il “Nuovo Testamento fosse un testo antisemita”. La criticità di un testo religioso segue allora il momento storico e politico, il Corano e il Nuovo Testamento possono essere a seconda del periodo o dell’interprete sia antisemiti che non, tutto dipende dall’enfasi che si vuole comodamente attribuire ad alcune sue parti.

Francesco Moises Bassano