“Nel Vecchio Testamento
parole di amore e misericordia”

rassegnaBruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e già presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, raccoglie l’invito della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che sul Corriere della sera di venerdì scorso auspicava l’intervento di rappresentanti della Chiesa a commento del testo della scrittrice Dacia Maraini uscito alla vigilia del Natale in cui si proponeva una visione dell’Antico Testamento che, in poche parole, riaffermava per Di Segni “una tesi antigiudaica, antiteologica e antistorica”. 
Scrive Forte: “Nella convinzione che sia doveroso riconoscere le giuste intenzioni della coraggiosa scrittrice, mi sembra però opportuno inserire nel dibattito una riflessione da parte cattolica per chiarire, ove fossero restati dubbi, quei principi che dal Concilio Vaticano II e dalla costituzione della Commissione Mista fra la Chiesa Cattolica e il Gran Rabbinato d’Israele (di cui faccio parte) sono a fondamento delle relazioni ebraico-cristiane, al servizio del dialogo e della pace per l’intera famiglia umana”. 
“Riguardo al riferimento alla ‘severa e vendicativa religione dei padri’ – sottolinea Forte – va detto che nell’Antico Testamento possono certo trovarsi espressioni di rigore e di vendetta, che tuttavia sono piuttosto il riflesso della condizione umana, purtroppo spesso segnata da tali atteggiamenti, che non una costante della religione biblica: questa è anzi ricchissima di riferimenti al primato dell’amore e alla forza sanante della misericordia e del perdono”. 
“Circa poi l’accusa di misoginia – prosegue l’arcivescovo – è doveroso ricordare che alcune delle grandi figure protagoniste della storia del popolo ebraico narrata nella Bibbia sono donne (da Sara, moglie di Abramo, a Lia, moglie di Giacobbe, con Rachele fondatrice della casa d’Israele, ad Anna, profetessa e madre di Samuele, a Debora, giudice in Israele, a Ester, regina e salvatrice del suo popolo, a Noemi, a Rut, ecc.), e che dunque molti dei motivi per affermare la dignità e il protagonismo femminile nella storia si trovano proprio nella testimonianza della fede ebraica”. 
Sul testo della Maraini interviene oggi anche Renato Farina (Libero): “Gli ebrei italiani, nelle loro massime espressioni rappresentative, si sono mossi a difendere l’Antico Testamento e il loro Dio da accuse infami. E siccome sanno allargare lo sguardo oltre il proprio sacro orto, hanno difeso l’ebreo Gesù Cristo e i cattolici, fratelli minori, e di questi tempi anche abbastanza minorati nelle vibrazioni dell’anima, da un attacco disgraziato e ignorante”. Ad essere citati anche i commenti della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e del rabbino capo rav Riccardo Di Segni.

È di cinque feriti, di cui almeno due gravi, il bilancio dell’attacco a colpi di machete compiuto a Monsey, nello Stato di New York, nell’abitazione privata di un rabbino della locale comunità chassidica dove si stava celebrando la settima accensione di Chanukkah. Il probabile attentatore, un cittadino afroamericano che aveva tentato la fuga, è stato arrestato poco dopo dalla polizia. Così il governatore Andrew Cuomo in una dichiarazione: “Voglio essere chiaro: l’antisemitismo e l’intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio”.

Acque agitate nel Golfo Persico, dove sarebbe in atto un vero e proprio “gioco di guerra” che coinvolge le maggiori potenze e i loro alleati. A parlarne è il Corriere. “Il Pentagono – viene spiegato – ha lanciato l’Operazione Sentinel per garantire la sicurezza da Hormuz a Bab el Mandeb. Voleva ‘imbarcare’ una ventina di Paesi, hanno risposto ‘solo’ Qatar, Emirati, Gran Bretagna, Australia, Arabia, l’Albania e Israele (con l’intelligence). Alcuni stati europei, guidati dalla Francia, hanno creato un loro comando ad Abu Dhabi. Un distinguo per evitare di essere coinvolti in eventuali strike contro l’Iran”. 

Il Giornale racconta le storie degli omosessuali palestinesi in fuga da Gaza e che scelgono Israele per mettersi al riparo dalle persecuzioni. Un tema comune a gran parte del mondo islamico. “Circa 40 dei 57 paesi a maggioranza musulmana – si legge – hanno leggi che criminalizzano l’omosessualità, prescrivendo punizioni che vanno da multe a frustate, da 10 anni di prigione alla morte”. 

Libero sdogana il partito di estrema destra Alternative für Deutschland. Il fatto che sia nato un piccolo gruppo di simpatizzanti all’interno dell’ebraismo tedesco e che lo stesso abbia prodotto un libro propagandistico è usato come scudo per spararla grossa già dal titolo: “Macché antisemita, la destra tedesca è piena di ebrei”. 

“Francesco e la fratellanza nel Dio unico”. È il titolo dell’ennesimo intervento di Eugenio Scalfari sul papa argentino e sui colloqui da lui intrattenuti in passato. Il fondatore di Repubblica non nasconde la sua ammirazione per Bergoglio: “Pensare a un Dio di proprietà di un popolo è insensato e il papa lo sta smentendo giorno per giorno e non solo con le parole ma con i fatti: abbraccia i musulmani, abbraccia ovviamente gli ebrei; non parliamo dei protestanti cristiani ma con differenze di comportamento nel clero”. 

Un duro attacco al papa arriva invece da Antonio Socci, su Libero, che lo accusa di non prendere troppo a cuore le persecuzioni dei cristiani. Il giornalista segnala un appello contro l’indifferenza sulla loro sorte del rav Di Segni. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(29 dicembre 2019)