“Strage del Boeing ucraino
causata da missile iraniano”

rassegnaIl Boeing 737 della compagnia aerea ucraina, precipitato mercoledì scorso due minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran, sarebbe stato abbattuto da un razzo terra-aria iraniano, sparato per errore. Lo denunciano sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sia il presidente canadese Justin Trudeau, ed entrambi affermano di avere le prove (Corriere e Repubblica). Nell’incidente sono morti tutti i 176 passeggeri a bordo (63 delle vittime sono cittadini canadesi) e il Corriere riporta alcune delle loro storie. Il regime di Teheran intanto nega ogni responsabilità ma anche gli inquirenti ucraini, che ora indagheranno sul caso, seguono la strada del missile iraniano dietro l’abbattimento.

Usa vs Iran, toni più concilianti. Sullo sfondo del grave incidente aereo di Teheran, prosegue il confronto-scontro tra Stati Uniti e Iran con toni meno accesi: Trump ha rivendicato l’uccisione del generale iraniano Soleimani – “progettava di far esplodere la nostra ambasciata a Baghdad”- e, mentre chiede a Gran Bretagna, Francia e Germania di sfilarsi dall’accordo nucleare, allo stesso tempo apre a nuovi negoziati con Teheran. “Siamo pronti a impegnarci in negoziati seri e senza precondizioni con l’Iran, con l’obiettivo di evitare ulteriori pericoli per la pace e la sicurezza internazionale e di fermare un’escalation da parte del regime di Teheran”, le parole dell’ambasciatrice Usa all’Onu, Kelly Craft, riportate dal Corriere che pubblica oggi un’intervista a Mohammed Nahavandian, vicepresidente della Repubblica islamica. Per Nahavandian sono stati gli americani a violare per primi l’accordo nucleare, ritirandosi. “Lo rispettino e noi torniamo a trattare”, il suo messaggio mentre sull’uccisione di Soleimani parla di “atto terroristico del governo americano” e afferma che si ritorcerà contro gli Usa perché ha generato sentimenti “anti-americani in tutta la regione”. In ogni caso lo scontro sembra essersi attenuato, come scrive La Stampa: “adesso le due parti sembrano cercare una pausa, gli Stati Uniti in parte soddisfatti per l’eliminazione di uno dei comandanti nemici più pericolosi, e l’Iran per essere riuscito a colpire installazioni militari americani senza gravi conseguenze”.

Inciampi di Memoria nelle città italiane. Diversi quotidiani nelle pagine locali – Corriere Fiorentino, Repubblica Milano, La Stampa Torino per citarne alcuni – annunciano la posa delle Pietre d’inciampo, piccoli monumenti alla memoria delle vittime della Shoah ideati dall’artista tedesco Gunter Demning. “Dal 1996, la prima fu a Berlino, ho realizzato e distribuito oltre 75mila Pietre d’inciampo”, racconta Demning a Repubblica Firenze, spiegando che “Le pietre sono piccole lapidi, un percorso con nomi e cognomi, date di nascita, date di morte in questo o quel campo di sterminio”. “Poso queste mattonelle – aggiunge – perché ho paura che la storia si ripeta”.

Strage di Bologna, una sentenza per la giustizia. Dopo 52 udienze è stato condannato all’ergastolo l’ex Nar Gilberto Cavallini per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. “L’ex terrorista nero – spiega Repubblica – è legato all’eccidio compiuto da Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva. I giudici hanno accolto la tesi dell’accusa, secondo la quale l’ex Nar fornì agli esecutori materiali l’alloggio nella notte tra l’1 e il 2 agosto”. La Corte d’Assise, nella sua sentenza, ha riqualificato il reato facendo cadere la finalità di attentato alla sicurezza dello Stato. “Questo processo ci ha consentito di fare degli importanti passi avanti. Ora vogliamo scoprire i mandanti, perché se Cavallini e gli altri hanno dimostrato di essere capaci di uccidere a sangue freddo è anche vero che non possono aver agito senza una struttura e con la complicità dei servizi segreti”, dichiara al Corriere Bologna Paolo Bolognesi in rappresentanza dell’Associazione dei familiari vittime del 2 Agosto.

Spotify e le canzoni dell’odio. Apologia di Hitler e della Shoah in rete per Spotify. Il gigante svedese del music streaming è accusato dal Times of Israel di mettere a disposizione titoli e canzoni inneggianti al nazismo e all’Olocausto, motivi che lodano la Shoah o la definiscono “esagerazione nelle cifre”. Le segnalazioni delle autorità tedesche di vigilanza contro l’odio online hanno indotto Spotify a cancellare alcuni contenuti, scaricabili insieme a ogni simbolo possibile del Terzo Reich e a fotomontaggi esaltanti Adolf Hitler (La Stampa).

Segnalibro. Il Venerdì di Repubblica presenta il volume Il cimitero dei libri, di Adina Hoffman e Peter Cole, tradotto in italiano da Officina Libraria e dedicato alla storia di come fu rinvenuta la Geniza del Cairo: “migliaia e migliaia di documenti che la comunità ebraica cairota, dal Medioevo al XIX secolo, accumulò (geniza deriva dalla radice ebraica per “conservare” e si riferisce all’ingiunzione religiosa a non distruggere i testi scritti nella lingua sacra) in una stanza della sinagoga di al-Fustat”. Sull’inserto di Repubblica, anche un’intervista alla fumettista Raquel Jaramilla, autrice di Mai Più. Per non dimenticare (Giunti), graphic novel dedicato alla storia di una ragazzina ebrea nella Francia occupata dai nazisti. “Io vado in molte scuole e sono scioccata da quanto poco i ragazzi sappiano del passato. – afferma l’autrice – Capisco l’impulso dei genitori a far loro da scudo. Ma i bambini sono resilienti, anche nelle difficoltà sanno trovare il lato positivo. Il libro è un’introduzione gentile all’orrore. Non ci sono campi di concentramento né camere a gas. A pensato per spingere i ragazzi a porsi domanda. È pensato per spingere i ragazzi a porsi domande”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked