Lotta contro l’antisemitismo,
l’Italia sceglie il suo coordinatore

rassegnaIl governo italiano nominerà venerdì Milena Santerini “Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella serata di ieri. Santerini, docente di pedagogia all’Università Cattolica e vicepresidente del Memoriale della Shoah di Milano, ha ringraziato il Presidente Conte e sottolineato come “il 27 gennaio ricorderemo fin dove può arrivare l’odio che tutti insieme dobbiamo combattere” (Corriere della Sera). Per la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni con la nomina di Santerini a coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, “l’Italia va a colmare un vuoto significativo allineandosi a quanto fatto da Germania, Francia, Regno Unito e altri Paesi sulla base delle diverse risoluzioni europee. Si tratta di un intervento necessario, che sarà di fondamentale supporto nella lotta a questa minaccia crescente che mette in pericolo non solo le comunità ebraiche, radice storica di questo Paese, protagoniste delle sue vicende da oltre due millenni, ma l’insieme della collettività. In questo senso si va ad agire per risolvere un problema di tutti, non solo di pochi cittadini. Serviva un segnale forte. – sottolinea la Presidente UCEI – La scelta della professoressa Santerini, figura autorevole e da anni impegnata in questo ambito, va in questa direzione. Conosce bene la sfida che ci attende, assieme a tutte le istituzioni con cui si andrà a operare. Al Presidente Conte e al governo va tutto il nostro apprezzamento per l’impegno assunto. Adesso è imperativo un lavoro sulle norme e il rafforzamento dei percorsi didattici ed educativi”.

Sull’ebraismo, testi da correggere. In occasione della XXXI giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, il presidente della Commissione della CEI per l’ecumenismo e il dialogo Ambrogio Spreafico scrive al Corriere della Sera e riassume le evoluzioni dei rapporti tra ebraismo e cattolicesimo dell’ultimo secolo. “Oggi la Chiesa cattolica dopo aver rinnegato quello che Jules Isaac chiamava ‘l’insegnamento del disprezzo’, ovvero il secolare sentimento antiebraico che permeava testi, catechesi, riti liturgici, e che faceva da sfondo a provvedimenti contro gli ebrei, – scrive Spreafico – continua a interrogarsi sui passi da compiere. Peraltro, il superamento di quell’insegnamento è opera da compiere: ancora oggi molti testi di autori cristiani, anche dedicati alla catechesi, non sono privi di imprecisioni sugli ebrei. C’è bisogno di aprire nuovi percorsi di amicizia tra ebrei e cristiani, di far crescere tanti rapporti che si sono intessuti in questi ultimi decenni”. Al tema dell’ora di religione, dei testi adottati e delle distorsioni nei confronti dell’ebraismo, Pagine Ebraiche ha dedicato un’approfondita inchiesta a firma di Andrea Atzeni. Del significato della giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei, dedicata quest’anno al Cantico dei Cantici, scrive anche il Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo Norbert Hofmann in un intervento pubblicato dall’Osservatore Romano. Su Avvenire, il programma di alcuni appuntamenti tra cui l’incontro odierno (ore 17.00) all’Università Lateranense con il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni.

Museo del Fascismo, progetto azzerato. “Predappio cancella il museo del fascismo” così titola La Stampa oggi, spiegando che l’attuale sindaco del comune emiliano Roberto Canali (centrodestra) ha “ha appena azzerato il Centro Progetto Predappio, istituito dalla giunta passata con lo scopo di coordinare le iniziative legate al futuro museo e di raccogliere i fondi mancanti”. 3,5 i milioni di euro già raccolti per il progetto. Per il sindaco Canali, che propone in sostituzione “un centro dedicato alla storia locale”, “un museo sul fascismo è una cosa assolutamente difficile da affrontare. Dovrebbe basarsi su una logica condivisibile da tutti, perché siamo in un Paese troppo controverso”. L’ex sindaco Giorgio Frassineti (Pd), tra i promotori del progetto, attacca duramente l’attuale primo cittadino: “Finora lui ha detto due cose: che la sola attrattiva di Predappio è la tomba di Mussolini e che i viaggi ad Auschwitz sono divisivi (riferimento al rifiuto di Canali di pagare 370 euro per la partecipazione di uno studente al Viaggio della memoria, spiega La Stampa). Ci si può aspettare che voglia snaturare l’intero progetto del museo, per non parlare dei tanti incontri che ha avuto con gli eredi dell’ex dittatore… È verosimile che qualcuno gli stia suggerendo come muoversi”.

Israele in Formula 1. Molta attenzione sui quotidiani italiani – Gazzetta, Corriere dello Sport, Corriere, La Stampa – per Roy Nissany, che sarà il primo pilota israeliano della Formula 1. Nissany è stato infatti ingaggiato come collaudatore della Williams e nel 2020 correrà le prove libere nel venerdì durante tre Gp (Francia, Canada più un terzo da definire). La novità è stata annunciata ieri al Peres Center for Peace di Tel Aviv e Nissany ha alle sue spalle un nome noto dello sport israeliano, il magnate israelo-canadese Sylvan Adams, tra i promotori dell’arrivo del Giro d’Italia in Israele. “L’idea – scrive il Corriere – è che a breve Adams possa passare dal ruolo di partner di Williams a quello di co-proprietario e, più a lunga scadenza, che in Israele faccia tappa il Circus. Adams ci crede”.

Sui social, contro l’antisemitismo. Moshe Kantor, presidente dello European Jewish Congress, ha lanciato in queste ore una nuova campagna social contro l’antisemitismo – Una mano aperta con scritto “Stop this story!” – a cui ha aderito tra gli altri il Presidente israeliano Reuven Rivlin. Ne parla il quotidiano Libero, ricordando l’appuntamento del Quinto forum mondiale sull’Olocausto in programma a Gerusalemme il prossimo 23 gennaio. Nell’articolo si denuncia anche un atto di discriminazione nei confronti di una modella israeliana a Parigi, a cui è stato impedito di sfilare a causa della sua cittadinanza.

Roma e gli urtisti. Il Foglio dedica un’inchiesta alla vicenda a Roma degli urtisti – “i famosi venditori di souvenirs a tema religioso e storicamente appartenenti alla comunità ebraica” spiega il quotidiano – mobilitatisi in questi giorni per protestare contro l’allontanamento dalle loro postazioni decise dall’amministrazione. “Il sindaco ha ragione sulle bancarelle, ma sta facendo degli errori”, il titolo dell’articolo. “Nel tentativo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, la Raggi – scrive il Foglio – ha promesso, come stabilisce la Regione Lazio, che chi si vedrà revocare la licenza da urtista otterrà un indennizzo oppure una licenza da tassista, una cosa per la quale normalmente si arrivano a pagare cifre anche superiori ai centomila euro. Proposta che a chiunque sembrerebbe allettante, ma che invece le famiglie ebraiche non vedono di buon occhio”.

Daniel Reichel