27 gennaio – La cerimonia al Quirinale “Memoria, giovani raccolgano testimone”
Alberto Sed, Piero Terracina e Franco Schoenheit. I loro nomi sono stati più volte ricordati in occasione della cerimonia al Quirinale per il Giorno della Memoria. Sia il Capo dello Stato Sergio Mattarella sia la presidente UCEI Noemi Di Segni hanno infatti voluto ricordare i tre sopravvissuti alla Shoah, scomparsi negli scorsi mesi, che con le loro Testimonianze hanno trasmesso a migliaia di giovani il valore di una Memoria viva. “Come i pochi altri che sono tornati dai campi della morte, hanno testimoniato, in vita, il dovere doloroso della memoria. Hanno dimostrato che i nazisti potevano distruggere le loro vite e quelle dei loro cari, ma non sono riusciti a cancellare quanto c’era nel loro animo. – le parole del Presidente Mattarella – Desidero riferirmi a loro con un’espressione ebraica molto intensa, che si utilizza quando scompare una persona cara: ‘Che il loro ricordo sia di benedizione’. Il loro ricordo, il ricordo delle sofferenze indicibili patite da una moltitudine di persone, impegna, ancor di più, a tramandare la memoria della Shoah; e a riflettere sulle sue origini e sulle sue devastanti conseguenze”. Proprio alla trasmissione della Memoria era dedicato l’appuntamento al Quirinale – mandato in onda in diretta da Rai 1 – con la proiezione in apertura del filmato “Shoah: figli del dopo”, realizzato da RaiStoria e una riflessione sul tema del medico e psichiatra Alberto Sonnino. Nel corso dell’iniziativa la musicista Ludovica Valori ha eseguito i brani musicali “A Zemer”, “Oyfn Pripetchik” e “Hava Nagila”. A intervenire, oltre la Presidente UCEI e il Capo dello Stato, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina; l’attrice Valentina Bellè che ha letto una poesia di Anna Segre e alcuni brani del testo di Helga Schneider; a portare la testimonianza di chi in modo diametralmente opposto è un figlio della Shoah, Rosanna Bauer, la cui madre Goti fu deportata ad Auschwitz, e Federica Wallbrecher, che in famiglia ebbe chi sposò l’ideologia nazista. Alcuni studenti, che hanno partecipato al Concorso “I giovani ricordano la Shoah”, hanno raccontato inoltre la loro esperienza. A loro e alle istituzioni si è rivolta la presidente Di Segni sottolineando come sia necessario fare oggi proprio il monito dei Testimoni: “se agiremo anche noi istituzioni dell’Italia qui rappresentate ai massimi vertici, con coerenza e rigore tenendo sempre stretto nelle nostre mani unite quel filo che lega verità storica e dignità della vita, con il testo costituzionale, allora sì che voi ragazzi sarete una generazione capace di amare e maturare, capace di viaggiare, sognare, partecipare; allora sì che non sarete una nuova ‘prima generazione’ e sarete invece una generazione capace di generare figli e nipoti che non vivranno i vostri silenzi e tormenti ma affronteranno le loro sfide di maturazione con coraggio e serenità”.
Intervenendo alla cerimonia di premiazione del concorso “I Giovani ricordano la Shoah” – promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’UCEI -, il ministro Azzolina ha tenuto a ringraziare il “Presidente della Repubblica per averci ospitato e aver lanciato un messaggio importante: la scuola è l’arma più potente da porre ad ogni possibile rigurgito di odio”. “Per me – ha poi spiegato il ministro nella seconda parte della cerimonia – è stato un onore iniziare il mio mandato andando ad Auschwitz: insegnavo storia e filosofia ed ho sempre fatto leggere tanto ai miei studenti, ho fatto loro vedere i documentari. Negli occhi degli studenti durante questo viaggio ho visto una consapevolezza in più: studiare è importantissimo ma ascoltare la voce dei sopravvissuti e guardare i luoghi dell’orrore è stato un momento altissimo di scuola per gli studenti, per me e per tutto il personale scolastico. I nostri studenti devono avere ben chiaro quel periodo, conoscere le leggi razziali, l’orrore che è stato perpetrato nei confronti di vittime innocenti”.
La Memoria però non può essere confinata al passato, ha ricordato il Presidente Mattarella, ma deve essere il punto di partenza per combattere l’odio e l’antisemitismo oggi. “La settimana scorsa sono stato a Gerusalemme, insieme a molti altri capi di Stato, per il 75° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz. È stata una occasione preziosa, un’occasione storica, per ribadire, una volta per tutte, l’impegno della comunità internazionale contro il razzismo, l’odio, la guerra e la sopraffazione. – ha sottolineato il Presidente – Contro l’antisemitismo, di vecchio e di nuovo conio, che talvolta si traveste da antisionismo, negando il diritto all’esistenza dello Stato di Israele”. Nuovi e vecchi antisemitismi che saranno al centro della sfida posta davanti alla nuova coordinatrice contro l’antisemitismo Milena Santerini, a cui il Capo dello Stato ha fatto i suoi auguri di buon lavoro. Un incarico che per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dimostra l’impegno concreto dell’attuale esecutivo nel contrastare il veleno antisemita.
“I recenti episodi, in Italia e nel mondo, confermano la necessità di un lavoro intenso e congiunto per promuovere la divulgazione della ‘Memoria’ e una forte consapevolezza storica che aiuti a orientare scelte e decisioni, in particolare tra le nuove generazioni, dentro e fuori le scuole, negli stadi e in altri luoghi pubblici dove si intensificano gli episodi di violenza. – le parole di Conte in un messaggio per il Giorno della Memoria – È una strada irrinunciabile per difendere valori messi a rischio da parole e comportamenti intollerabili”.
Temi affrontati anche in un successivo incontro, svoltosi nella sede UCEI. Ospiti della presidenza e della Giunta dell’Unione sono stati Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia, accompagnata in UCEI da una delegazione del ministero, e il direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis.