Torino – Dai viaggi alle Pietre d’inciampo, le iniziative per non dimenticare
A Torino il 27 gennaio prende il via dall’Aula Magna del Campus universitario Luigi Einaudi che ospita l’assemblea di partenza di “Promemoria_Auschwitz”, il treno della memoria di Deina. Sono stati oltre 200 gli studenti dell’Università di Torino, del Piemonte Orientale e delle scuole superiori della città ad essersi incontrati per poi partire per Cracovia. Una scelta che lascia un segno marcato e deciso: i soggetti principali sono le giovani generazioni e sono le istituzioni i soggetti principali a dover tenere il passo ed aprire le proprie porte alla Memoria. Una scelta portata avanti da molti altri soggetti ed enti sul territorio, tra cui Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale che ha fatto sua l’iniziativa “Il Palazzo della Memoria”, organizzando incontri, proiezioni, testimonianze per le scuole. “Il dovere della memoria della Shoah, il non dimenticare mai quanto accadde allora, è parte integrante dell’impegno permanente contro l’indifferenza, contro il torpore della memoria”, commenta Stefano Allasia, Presidente del Consiglio regionale.
La mattina è stata scandita dalle Cerimonie Istituzionali: alla Commemorazione ufficiale e omaggio alle lapidi dei Caduti presso il Cimitero Monumentale, è seguita In tarda mattina la consueta Cerimonia preso la Sala Rossa di Palazzo Civico. Alla presenza della Sindaca Chiara Appendino e delle Autorità, ha tenuto il suo discorso l’oratore ufficiale di questo 27 gennaio, l’Avvocato Bruno Segre. “Occorre ricordare gli eventi storici in questo momento in cui una parte, sia pur esigua, di italiani presta ascolto alla propaganda nazionalista razzista e violenta di nostalgici di un regime che ha degradato l’Italia nel disonore e nelle sconfitte militari. Abbiamo lo strumento per difendere la democrazia: è il testo della Costituzione che garantisce il rispetto dei diritti inviolabili e delle libertà fondamentali della Repubblica fondata sul lavoro”, queste le sue parole pubblicate oggi sull’Incontro, periodico fondato dallo stesso Segre nel 1949. In aula l’avvocato Segre ha invitato a “non dimenticare il fanatismo di allora ma neanche quelli che con tanta umanità protessero gli ebrei” e a ricordare che “il pericolo del nazismo esiste sempre”.
“Ricordare quanto accaduto in Italia e in Europa in quella prima parte degli anni Quaranta del secolo scorso, non è solo volgere lo sguardo al passato, ma rappresenta qualcosa di molto più importante – commenta la sindaca di Torino – Ripensare a quei giorni, infatti, equivale a tener viva la memoria di quel buio periodo della nostra storia e ci aiuta senza dubbio a leggere il presente, e probabilmente anche il futuro. La nostra memoria storica deve fungere da bussola per orientarci, per non farci perdere la strada segnata dai nostri valori, per ricordarci sempre che siamo dalla parte di chi si batte per garantire che, nel rispetto delle regole della comune convivenza, tutte le persone possano essere libere di esprimere le proprie idee, di essere trattate con giustizia, di scegliere quale credo professare, di conservare la propria cultura e la propria identità”.
A scandire questo 27 gennaio è un susseguirsi animato di incontri e iniziative di diversa natura. Tra le molte attività si ricorda la maratona di letture dal titolo Se questo è un libro, ospitata nell’atrio della Biblioteca civica Centrale della città. A cura della Prefettura di Torino, negli spazi dell’Auditorium Vivaldi, è invece la Cerimonia per il conferimento delle medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai famigliari dei deceduti.
Un susseguirsi di iniziative multiformi che puntano a coinvolgere la cittadinanza nel suo insieme: dagli spazi culturali ai luoghi simbolo della tragedia delle deportazioni: è infatti dal binario 17 della Stazione di Porta Nuova in corrispondenza della lapide dell’ANED che alle 20 prenderà il via la Fiaccolata “Testimoniare insieme la compassione verso gli altri e con gli altri”. La Giornata della Memoria si chiuderà con due spettacoli teatrali: il primo al Teatro Vittoria dove andrà in scena “Le pietre raccontano” a cura di Monica Luccisano. In questo spettacolo, all’improvviso, le Stolpersteine prendono vita: parlano, suonano, si esprimono, si emozionano insieme al loro scultore. Diventano il racconto di deportati italiani. Sette voci per sette racconti. Rievocano quel periodo storico, le leggi razziali in Italia, la cacciata degli ebrei da scuole e istituzioni, l’evacuazione del ghetto di Roma, le deportazioni politiche, l’eccidio delle Fosse Ardeatine, l’incontro, nei campi di sterminio, con l’abisso umano. Al Polo del ‘900 andrà in scena Il caso Kaufmann, Reading teatrale tratto dal romanzo di Giovanni Grasso, basato su un episodio realmente accaduto in Germania durante l’ascesa del nazismo. Kaufmann, un ricco ebreo, viene accusato ingiustamente di aver avuto rapporti sessuali con una giovane ragazza ariana ed è vittima di un processo farsa, che si conclude con la sua condanna e la sua esecuzione. Una vicenda del passato per riflettere oggi sulle dinamiche che portano al radicamento dei pregiudizi razziali e dell’odio.
Alice Fubini